14 Marzo 2019
06:16
Un successo al Sociale di Valenza per “La mia battaglia” di Elio Germano
VALENZA – E’ in un teatro pieno e con un Elio Germano in stato di grazia che si è conclusa la stagione Open del Teatro Sociale, con la direzione artistica di Roberto Tarasco e quella organizzativa di Angelo Giacobbe. Grazie ad OPEN (questo il nome della stagione), il Sociale è diventato a tutti gli effetti un luogo di cultura trasversale, dove si incontrano teatro, musica, laboratori ed eventi, e anche l’ottima risposta di pubblico di ieri sera si inserisce in questo quadro. Mercoledì 13 marzo è andato in scena “La mia battaglia”, interpretato e diretto da Elio Germano che ne è anche autore con Chiara Lagani. Se il potere del teatro è quello di estraniare e immergere in un’altra realtà, certamente il monologo di Germano centra l’obiettivo. Se poi la realtà inventata sul palcoscenico prevale e sembra più vera di quella lasciata al di fuori, come in questo caso, ci si trova di fronte ad una scrittura e ad un’interpretazione dall’effetto incantatorio. E’ questo che emerge da un testo che parte in tono ironico e amichevole, con un’interazione scherzosa con il pubblico e un ammiccamento a noti vizi individuali e societari. Si sorride, si è portati a condividere opinioni e giudizi, seguendo ragionamenti ed esempi che paiono modellati sul buon senso comune. Poi un crescendo e una svolta che non si possono rivelare perché sorprendenti, come non si può rivelare il finale, che appare in tutta la sua enormità. Germano è prima accomodante, poi persuasivo e persino didattico, infine autoritario e capace di raccogliere totale consenso dall’uditorio. La sua mutevolezza segue una linea ascendente e la sua logica affascina, incatenando luoghi comuni populistici a eloquenza carismatica. Sarebbe impossibile commentare oltre senza rivelare aspetti dello spettacolo che necessariamente devono rimanere sconosciuti per non ridurre a priori l’impatto emotivo davvero notevole. Non rimane altro che consigliare “La mia battaglia” per la sua originalità e per la versatilità straordinaria del suo interprete. Un finale in bellezza al Teatro Sociale di Valenza.