Autore Redazione
giovedì
28 Marzo 2019
05:00
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Cronaca - Novi Ligure

Novi Ligure e la “grande volontà di tutta la città” di far rivere il Teatro Marenco

Per settant’anni il Teatro Marenco è rimasto orfano di attori e spettatori ma non è mai stato dimenticato dai novesi
Novi Ligure e la “grande volontà di tutta la città” di far rivere il Teatro Marenco

NOVI LIGURE – Nella 58° Giornata Mondiale del Teatro anche uno speciale annullo filatelico ha celebrato l’ormai prossima riapertura del Teatro Marenco di Novi Ligure. Per settant’anni il Teatro Marenco è rimasto orfano di attori e spettatori ma non è mai stato dimenticato dai novesi.

Dal 3 aprile gli studenti potranno varcare la porta del Teatro e da sabato 6 aprile anche i cittadini potranno prenotare una visita per ammirare la struttura, “tornata al suo antico splendore”, assicurano dalla Fondazione Teatro Marenco. Il percorso è stato lungo e non privo di intoppi, ha ricordato Antonino Andronico, dal 2011 presidente dell’omonima Fondazione. Nel 2015 anche il maltempo aveva messo i bastoni tra le ruote all’avvio dei lavori, causando non preventivati danni al plafond del Teatro. E il recupero e il restauro del Marenco richiedeva “importanti risorse economiche” già prima dei danno al soffitto.

Durante il percorso verso la riapertura del Marenco, ha aggiunto Andronico, anche la crisi economica si è messa di traverso e ha reso impossibile recuperare tutti gli 8 milioni di euro per realizzare il primo progetto, elaborato dopo la prima convezione siglata dal Comune di Novi Ligure e dalla Fondazione Cassa di Risparmio di Alessandria. I piani sono dovuti necessariamente cambiare. Gli interventi sono stati divisi in due lotti e si è dovuta abbandonare l’idea di realizzare una seconda sala. Grazie ai fondi della Fondazione Cassa di Risparmio di Alessandria, cui si sono aggiunti quelli di Arcus, società costituita dal Ministro per i Beni e le Attività Culturali e del Comune di Novi Ligure si è comunque assicurato il recupero e il restauro della struttura, oggi adeguata alle più recenti disposizioni antincendio e resa accessibile alle persone con disabilità. Il Teatro “esteticamente è  tornato quello del 1836″, ha assicurato Andronico. Anche le porte, ritrovate sotto un palco,  sono quelle antiche. “Vorrei rassicurare i novesi – ha scherzato – le porte rosse che negli anni ’90 erano state montate nel foyer e che tanto avevano fatto discutere in città non ci saranno”.

Un teatro, però, non può essere un teatro senza senza palchi, poltroncine, e attrezzature sceniche. E gli arredi del Marenco sono il segno concreto dell’amore dei novesi per lo storico teatro della città. Il denaro risparmiato grazie ai ribassi d’asta, gli ulteriori fondi stanziati dal Comune di Novi Ligure e le risorse della Fondazione Teatro Marenco hanno ridotto la distanza dall’obiettivo. L’ultimo passo verso la riapertura del teatro è stato però mosso grazie ai cittadini. “Abbiamo lanciato la campagna “Adottiamo il Marenco”. Con una donazione di 250 euro si poteva adottare una poltroncina, con  mille euro un palco. Abbiamo raccolto circa 70 mila euro” ha ricordato il presidente della Fondazione Teatro Marenco.  Per riaprire e recuperare un teatro, ha aggiunto, serve “una grande volontà che non deve piegarsi di fronte alle difficoltà o scoraggiarsi davanti a costi. “Quando era stato fatto l’intervento nel foyer del teatro ero assessore ai lavori pubblici. All’epoca non avevamo trovato le risorse per il recupero della sala. Come me, però, tutta la città e molti altre persone non ha mai dimenticato lo storico teatro di Novi Ligure e non si sono arrese”. E dalla prossima stagione, ha concluso Andronico, Novi Ligure dopo 70 anni, potrà di nuovo assistere a uno spettacolo al Teatro Marenco.

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