Autore Redazione
mercoledì
3 Aprile 2019
01:34
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Cronaca - Valenza

Il Progetto Gold di Cna sta marciando ma intanto rimane al palo la ‘questione Coinor’

Cna al lavoro per dare nuova visibilità al settore orafo
Il Progetto Gold di Cna sta marciando ma intanto rimane al palo la ‘questione Coinor’


VALENZA – La Confederazione nazionale artigiana sta continuando a coltivare il Progetto Gold, presentato in città l’anno scorso e pensato per dare una nuova visibilità al settore orafo. Un traguardo nel mirino delle imprese da tempo ma mai raggiunto davvero, nonostante i ripetuti appelli all’unione e alla coesione per restituire fiato a un’arte unica ma sempre meno affascinante, soprattutto tra i giovani.

Valenza infatti, come gli altri distretti, fatica e non riesce ancora a delineare un futuro chiaro. Cna vuole tracciare una linea con il Progetto Gold, e lo sta facendo con focus su tre macro temi: la certificazione etica della produzione, le norme, in particolare la marcatura, e infine la formazione. Un percorso comune che, insieme ai distretti di Vicenza e Arezzo, vorrebbe dare risposte a questi problemi per permettere ai prodotti creati dal talento degli artigiani di essere presenti sul mercato internazionale.

Per fare questo però, ha spiegato Andrea Santolini, Presidente Cna Nazionale Unione Artistico e Tradizionale, è necessario “alzare l’asticella sulla qualità della produzione nazionale in questo settore“. Lo si può fare, ha spiegato, “cominciando dal valore della manodopera visto che questo costo, sul prezzo finale, “ha un’incidenza di pochi punti percentuale“. È la produzione a dover tornare al centro, ha spiegato Santolini, invitando ad accantonare “una guerra al ribasso per prendere fette di mercato di lavoro“. Sarebbe sufficiente investire sul grande appeal che possiede il made in Italy, “un valore di cui siamo depositari da esaltare con, ad esempio, l’eticità della lavorazione e della materia prima usata.”

C’è molto da fare anche sul fronte della formazione. Cna nazionale sta cercando di dare vita a progetti virtuosi che possano essere replicati, se vincenti, in altri distretti. Un tema delicato visto che il numero di giovani desideroso di intraprendere la carriera dell’orafo è sempre più esiguo. In questi mesi la Confederazione ha firmato un protocollo con la rete nazionale di licei artistici per avere una presenza maggiore nel mondo della scuola ma il gap rimane. Un problema sottolineato anche da Giorgio Ganora, presidente del Coinor. Nel suo crudo quanto schietto intervento ha rilevato come “la città si stia spegnendo” e quanto sia “urgente creare attrattiva immediatamente con azioni pratiche repentine” anche a fronte di un approccio del mondo della scuola, ritenuto poco efficace. Santolini ha tuttavia ammesso che “nessuno ha la bacchetta magica” e ogni progetto è fatto di persone, “basta che uno faccia mezzo passo indietro per annullare tutto“. Per andare avanti occorre fare squadra, mettere a disposizione conoscenze e condividere i progetti, “come intende fare Cna“. Forse, ha concluso Arduino Zappaterra, portavoce nazionale Cna orafi, bisogna imparare a trasmetterela passione per questo mestiere e coinvolgere così i giovani“.

In che modo proverà a spiegarlo Cna insieme a chi si vorrà aggregare al percorso. L’associazione ha infatti dato ampia disponibilità a ogni dialogo finalizzato al bene del settore orafo. E in questo senso alcuni sforzi di altre realtà sono stati apprezzati, come nel caso della fondazione Mani Intelligenti e del lavoro svolto dal Comune di Valenza con l’Università di Alessandria, con l’assessore Massimo Barbadoro, “aperto a ogni collaborazione votata alla internazionalizzazione della produzione valenzana“.

Intanto però rimangono problemi annosi da risolvere e sicuramente sarebbe già importante partire da quelli, per dare seguito alla concretezza pretesa da Giorgio Ganora. La conferenza stampa di Cna si è infatti tenuta nell’enorme e silenzioso centro servizi, dove l’unica presenza è quella di Cna. Come ha spiegato Giacomo Maranzana, presidente Cna Valenza, l’edificio ha perso tutte le attività una volta presenti e così rimarrà se il Comune non toglierà i vincoli legati alla produzione orafa. Una richiesta sottoscritta da Cna e Coinor da anni e che ancora oggi giace sulla scrivania dei sindaci che si sono succeduti nel tempo.

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