Autore Redazione
martedì
30 Settembre 2014
16:22
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Cronaca - Alessandria

Il cibo non si butta: nasce un servizio antispreco sul web. Perché non portarlo ad Alessandria?

Il cibo non si butta: nasce un servizio antispreco sul web. Perché non portarlo ad Alessandria?

C’è un progetto in cui tutti gli attori sono vincitori: cittadini, commercianti e ambiente. Si chiama ‘Last minute sotto casa‘ ed è un’idea del Politecnico di Torino che ha attecchito nel capoluogo di Regione con i primi agganci anche a Trieste e Pavia. Il progetto, supportato dall’Ascom torinese, è stato presentato in questi giorni e consiste in un sito web in cui i commercianti possono inserire offerte in prossimità della chiusura serale. I clienti registrati (al momento già 7 mila) le riceveranno con una mail o direttamente sugli smartphone. È una nuova formula di live-marketing di prossimità che consente ai negozi con prodotti alimentari in eccedenza, in scadenza, di informare con immediatezza e semplicità i cittadini a due passi dal negozio. “Ipotizziamo una rosticceria con 5 polli sul girarrosto alle 19.10, ebbene può decidere di creare questa offerta e vendere gli ultimi prodotti con uno sconto del 50% per evitare di sprecare il cibo e perdere denaro – ha spiegato uno degli ideatori, Francesco Ardito. I commercianti hanno spesso il problema dei prodotti deperibili a fine giornata. Noi dotiamo ogni negoziante di un accesso al sito lastminutesottocasa.it per informare con grande semplicità tutti gli utenti iscritti. Il commerciante può inviare un messaggio testuale semplicissimo per comunicare i prodotti in offerta. Tutte le persone che abitano vicino al negozio saranno in grado di avere le informazioni. Il risultato finale è che vince il negoziante che incassa comunque qualcosa scongiurando il rischio di non incassare nulla, vince il cliente che acquista un prodotto che fino a 5 minuti prima non pensava di acquistare e lo fa con gran risparmio, e vince il Pianeta che non assisterà a nuovo spreco di cibo.”

Con questa idea inoltre viene valorizzato il negozio sotto casa, i piccoli esercizi: “noi usiamo internet al contrario perché anziché fare acquisti online, senza avere contatti con le persone, usiamo la rete per fare scendere le persone e far conoscere il macellaio o il verduriere. Ci piace molto l’aspetto sociale e ci piace non sprecare il cibo. La Caritas ha spiegato che con un quarto del cibo buttato via si potrebbe sfamare la popolazione che vive in uno stato di denutrizione cronico.”
Francesco Ardito ha poi spiegato che non si corre il rischio di concentrare eventuali richieste di cibo nei minuti di chiusura per approfittare dei prezzi migliori “perché è il commerciante che sceglie se e quali offerte fare mentre i clienti decidono quali offerte ricevere. Per forza di cose devono esser vicini all’esercizio, tutelando così i negozi sotto casa“.

Il fatto poi che le offerte arrivino attraverso telefonini o internet apparentemente taglierebbe fuori le fasce più deboli ma in realtà si sta lavorando anche a questo ha ggiunto Ardito: “con diverse parrocchie stiamo elaborando le dinamiche con cui loro raccolgono il cibo. L’idea è che il negoziante possa creare un’offerta che non vada a tutti i clienti normali ma solo alle parrocchie con persone bisognose“.

Il risultato finale è che l’Ascom di Torino ha appoggiato il progetto e in più Trieste e Pavia hanno già manifestato il loro forte interesse con i primi incontri. Allora perché non portarlo anche ad Alessandria? Francesco Ardito è pronto a illustrare la sua idea: “noi siamo pronti a venire ad Alessandria quando volete”.

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