10 Aprile 2019
06:00
Cimitero Alessandria: allarme loculi. “Finiranno nel 2020”
ALESSANDRIA – Una annosa sofferenza contabile che impedisce gli investimenti e l’impossibilità di effettuare interventi di manutenzione. Queste due gravi carenze del Comune di Alessandria riguardo la gestione dei 14 cimiteri del territorio, emerse martedì in occasione della Commissione Consiliare Sviluppo del Territorio, convocata per far approvare l’atto di indirizzo della Giunta Cuttica che, all’unanimità, ha autorizzato l’avvio di un partenariato pubblico/privato proprio per la gestione cimiteriale.
“Non sarebbe una privatizzazione” ha rassicurato l’assessore ai Lavori Pubblici Giovanni Barosini “il Comune manterrebbe il controllo totale attraverso un project financing e, tra le condizioni poste, ci sarà quella di mantenere invariate le tariffe. Si tratta di un’opportunità, una sfida per sopperire a carenze oggettive visto che siamo in difficoltà. Se nessun privato accetterà possiamo almeno dire di averci provato. Ricevo in media 300 segnalazioni di criticità al giorno legate ai cimiteri: abbiamo il dovere morale di inventarci qualcosa”.
Una difficoltà riguarda, ad esempio, l’esiguo numero degli operatori comunali impiegati: sono appena otto, circa dieci anni fa erano più di trenta e “non c’è la certezza che il Comune potrà permettersi di assumerne di nuovi” ha aggiunto Barosini.
“Si tratta di un numero insufficiente anche solo per gestire al minimo il servizio, che quindi viene frazionato. Servirebbero almeno dieci operatori in più. Basti pensare che nel 2000 c’erano due custodi per ogni cimitero” ha detto l’architetto del Comune Angela Ricci “e poi le attrezzature sono in carenza, andrebbero sostituite”. Le spese complessive si attestano intorno ai 150 mila euro all’anno per tutti i servizi obbligatori di manutenzione, oltre ai 450 mila euro per gli stipendi. Sempre in calo le entrate, derivate dalla vendita di loculi: dagli 860 mila euro nel 2016 si è passati ai 710 mila euro dell’anno successivo.
Sui loculi, poi, è allarme rosso. “Ogni anno effettuiamo circa 400 tumulazioni. Con questo trend, nel 2020 non ce ne saranno più” ha detto l’architetto Ricci “abbiamo già bloccato la vendita anticipata di spazi, anche prima che avvenga il decesso. Servono subito 4 mila loculi in più. Nel cimitero di Casalbagliano, inoltre ne servirebbero 100. Anche lì i loculi termineranno, in questo caso tra circa un paio d’anni”.
Secondo uno studio di fattibilità comissionato nel 2017 servirebbero 9 milioni di euro per l’ampliamento. Una cifra decisamente fuori portata per Alessandria ed è per questo che la Giunta ha deciso di calare anche l’ultima carta, confidando nell’intervento di un privato.
“Questa situazione è simile a quella in altri settori del Comune” ha detto il capogruppo del Movimento 5 Stelle Michelangelo Serra “occorrerebbe ragionare in modo complessivo e non agire di impulso. Il privato, poi, non può certo garantire un servizio migliore alle stesse tariffe. A Pescara, ad esempio, il privato ha garantito 17 milioni di investimenti per 30 anni, ha incassato 5 milioni di utile ma aumentando le tariffe. Dubito che qualcuno possa farsi avanti. Sarebbe più opportuno dividere le criticità e avviare un project financing solo per gli ampliamenti, non anche per la manutenzione. E poi non capisco perché si è perso così tanto tempo: questi dati erano già noti nel 2017”.
“In linea generale sono d’accordo con l’impostazione data dalla giunta” ha detto Giorgio Abonante, del Partito Democratico “ma nel documento non si prende posizione in merito al contratto sulla gestione dell’illuminazione votiva, assegnato addirittura fino al 2040. Occorrerebbe dichiarare guerra a questo contratto. Stiamo parlando di una vicenda di dubbia legittimità e il Comune dovrebbe tentare di recedere da questo accordo”.
Alla fine i consiglieri hanno preferito non esprimersi rimandando il voto al termine di una nuova commissione sul tema, durante la quale il Comune fornirà altri dettagli sulla situazione, come aveva subito richiesto il capogruppo di Forza Italia Maurizio Sciaudone.