19 Aprile 2019
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Il 28 aprile il Giro dell’Appennino tra le terre di Coppi
NOVI LIGURE – Novi è pronta per tuffarsi in una nuova gara ciclistica. A 100 anni dalla nascita di Coppi si terrà infatti l’80esimo Giro dell’Appennino. Si correrà il 28 aprile con ritrovo al Serravalle Designer Outlet poi si snoderà lungo le terre di Fausto Coppi con il via ufficiale nello stesso rettilineo finale della tappa Carpi-Novi del Giro d’Italia. 23 le squadre iscritte, tra cui la nazionale italiana per 198km di corsa. L’arrivo sarà in via XX Settembre nel pieno centro di Genova.
Il Giro dell’Appennino per Fausto Coppi è stato la prima gara nel 1938, poi vinse l’edizione del 1955, per distacco, grazie alla quale conquistò l’ultimo suo titolo tricolore. “Quella mattina del 1938 – ricorda il presidente del Pontedecimo Ciclismo, Ivano Carrozzino – dopo aver fato la prima colazione con pane e mele seduto sui gradini di un negozio, Coppi si presentò al foglio firma, ma non avendo ancora compiuto 19 anni non avrebbe potuto partecipare alla corsa. Era arrivato a Pontedecimo in bicicletta da Castellania la mattina stessa e la sua enorme delusione, comprovata da qualche lacrima, commosse il patron Luigin Ghiglione che, con una deroga al limite della legalità, riuscì a farlo partire. Coppi arrivò 6° lasciando nella polvere alcuni illustri corridori di allora“.
Il primo tratto della corsa quasi tutto in Piemonte. Lungo le strade tra Pozzolo Formigaro, Bosco Marengo, Spinetta Marengo, San Giuliano, Tortona, Carbonara, Villaromagnano, Costa Vescovato. Poi il passaggio a Castellania dopo 45 Km. di corsa. Qui c’è il Passo Coppi, primo Gran Premio della Montagna. A seguire la corsa raggiungerà Carezzano Superiore, Villalvernia, Novi Ligure,
Pasturana, Francavilla Bisio, Gavi Ligure, Carrosio, Voltaggio. Poi dopo il Passo della Castagnola (mancheranno 106 chilometri), si entrerà in provincia di Genova e nel secondo tratto della corsa, quello decisivo, che porta al Passo della Bocchetta. Fino all’arrivo in via XX Settembre nel pieno centro di Genova dopo oltre 198 chilometri di corsa.
Cinque i Gran Premi della Montagne il primo è Passo Coppi dopo 45 Km, l’ultimo il Passo dei Giovi dopo 164 chilometri di corsa. Il passo della Bocchetta arriverà dopo 136 chilometri nelle gambe dei corridori.
Sei i traguardi volanti l’ultimo in via 30 giugno per ricordare chi non c’è più e le loro famiglie. In quella Valpolcevera che tanto ha dato a questa corsa. La festa comincerà presto sotto lo striscione di via XX Settembre. Prima dell’arrivo della gara ci sarà infatti la pedalata di bambini e ragazzi sul rettilineo.
A Moreno Argentin andrà l’Appennino d’Oro. Ricordando la vitoria di trent’anni fa al 50° Giro dell’Appennino, prova unica per il Campionato Italiano Professionisti, che gli permise di indossare la maglia tricolore di Campione Nazionale per la seconda volta in carriera. Specialista delle classiche, vinse per quattro volte la Liegi-Bastogne-Liegi, per tre volte la Freccia Vallone, il Giro di Lombardia, il Giro delle Fiandre (indossando la maglia tricolore conquistata a Pontedecimo).
Il traguardo volante in via 30 giugno, proprio all’interno di una corsa che ha ancorato storicamente la sua leggenda alla Valpolcevera, rimarcherà l’eccellenza dei valori umani e sociali di questo evento sportivo ricordando chi su questo territorio ha perso la vita e le loro famiglie.
Giro dell’Appennino che guarda ai 100 anni. Senza dimenticare i corridori che hanno fato grande questa corsa e le persone che hanno resi indimenticabili tanti momenti. Come Tarcisio Persegona, patron della Tre Colli, molto più di uno sponsor per la corsa, recentemente scomparso. A lui sarà dedicata la classifica finale del Gran Premio della Montagna.
E poi quel ponte. Che non c’è più. Come il piccolo Samuele nipote di un socio del Pontedecimo Ciclismo, vittima del crollo del Morandi. Il traguardo volante in via 30 Giugno sarà lì. A ricordare il dolore di tutti.