23 Aprile 2019
00:02
Una squadra di ispettori ambientali contro il degrado cittadino
ALESSANDRIA – Comincia in una piccola macchina il grande lavoro degli ispettori ambientali, Fulvio Barzizza, responsabile del settore e di Massimo Fiumara e Claudio Trevisan. In tre devono gestire Alessandria e sobborghi e rispondere alle aspettative dei cittadini sempre più determinati nel chiedere una città più pulita.
L’attività spazia dai piccoli problemi sollevati dai cittadini a quelli più grandi con il coinvolgimento delle altre forze dell’ordine e “ogni momento squilla il telefono“, spiega Barzizza. Una mattina come tante altre inizia con il controllo di una discarica abusiva a Spinetta. Sebbene infatti la segnalazione della presenza sia già stata fatta “la presenza di rifiuti spesso calamita altri rifiuti e così torniamo per vedere chi altro possa aver aggravato la situazione“. Con i guanti gli ispettori quindi controllano i sacchetti a caccia di indizi come bollette o lettere. Ogni elemento è utile per cercare di risalire ai colpevoli. Il plurale non è casuale “perché – spiega Barzizza – se per esempio io intendo svuotare una casa e chiamo qualcuno devo essere certo che la persona deputata sia abilitata allo smaltimento corretto dei rifiuti, diversamente anche l’altra persona risponderà in solido insieme all’esecutore materiale del gesto“. L’ispettore racconta questo mentre si passeggia su materassi, vetri rotti, buste con filtri di olio motore, televisori rotti e frigoriferi. Barzizza in quest’ultimo caso si scalda per il danno ulteriore di un abbandono del genere: “Vede, qui c’è un frigorifero senza motore, qualcuno lo ha preso, ha tolto il rame, probabilmente per rivenderlo, ma il gas del motorino, estremamente dannoso, dove è andato? Quindi con queste azioni i danni all’ambiente si moltiplicano”.
Tutto questo mentre dai sacchetti spuntano delle bollette con alcuni nomi, primo passo per cercare di risalire agli incivili. Incivili che vivono un po’ dappertutto in città, purtroppo, “sebbene – chiarisce Barzizza – la situazione sia sempre stata abbastanza complicata“. Mentre si cambia luogo a bordo della macchina di servizio il degrado affiora da cassonetti stracolmi, rifiuti mal smaltiti e vie costellate di sporcizia. “Agli Orti c’è una via curiosa, in cui qualcuno porta a spasso il cane senza raccogliere assolutamente nulla e così ci sono decine di ‘ricordi’ che rendono la via impraticabile e inaccettabile“. Per evitare lo spettacolo indecente da giorni gli ispettori stanno compiendo controlli sperando quantomeno di dissuadere l’incivile padrone del cane.
Una brutta pratica che a volte può costare anche giorni di appostamenti “come quando, qualche anno fa, riuscimmo a individuare la persona abituata a lasciare una quantità impressionante di cibo, tutto sparso su in un angolo di piazza Matteotti”. “Il gesto era stato compiuto per dare da mangiare ai piccioni” ma insieme agli uccelli arrivarono anche i topi e quindi solo grazie a un monitoraggio continuo, anche di notte, il colpevole venne scoperto.
Nonostante i nostri occhi intercettino ormai costantemente la sporcizia o gli angoli disastrati Barzizza spiega tuttavia che le persone educate sono ancora molte e apprezzano il lavoro quotidiano di chi si occupa dell’ambiente. Gli stessi padroni dei cani “spesso ci ringraziano per il nostro lavoro perché si sentono nel mirino di molti cittadini, nonostante facciano tutto secondo le regole“.
Dal primo aprile gli ispettori ambientali sono una mini-squadra operativa in città ma non sufficiente a coprire una realtà così grande. Per questo è fondamentale un atteggiamento responsabile da parte di tutti. Se è vero infatti che il degrado richiama altro degrado, fortunatamente, è vero anche il contrario.