30 Aprile 2019
13:08
Primo maggio con una provincia ancora in crisi
NOVI LIGURE – La scelta di celebrare il primo maggio a Novi Ligure è stata casuale ma quanto mai attuale e pertinente. Lo hanno spiegato i sindacati, Cgil, Cisl e Uil, durante la conferenza stampa che ha illustrato l’iniziativa, permettendo di analizzare la situazione occupazionale del territorio. Oggi più che mai Novi rappresenta il simbolo di un mondo del lavoro locale in difficoltà “a cominciare dalla Pernigotti, una vicenda molto dolorosa con un tavolo a breve con il Ministero per capire dove vuole andare la proprietà – ha spiegato Marco Ciani, segretario provinciale della Cisl. Ma poi c’è la vicenda dell’Iperdì, il futuro del terzo Valico, l’Ilva che si è salvata poco tempo fa dopo un percorso faticoso, e l’Outlet dove quest’anno i lavoratori hanno potuto festeggiare la Pasqua insieme ai famigliari. Una realtà molto significativa sotto il profilo lavorativo.”
Novi è però il punto di partenza per una analisi che investe tutta la provincia e con un clima non certo sereno visto che “l’Alessandrino continua ad avere molti problemi sul fronte lavorativo“. Sono i dati Istat a parlare, ha continuato Ciani, collocandoci “in cima al Nord Italia per disoccupazione, con un lavoratore ogni dieci che non riesce a trovare lavoro“. Un dato negativo aggravato dal fatto che “i dati sono parziali poiché molte persone il lavoro non lo cercano nemmeno più. Poi ci sono tanti sottoccupati involontari come quanti fanno il part time perché non riescono a trovare di meglio“. “In provincia – ha raccontato Alessandro Porta, vicesegretario Uil – il tasso di disoccupazione è pari al 10%“.
A questo va aggiunto un problema paradossale ai giorni nostri, quello della sicurezza, “con più di 200 i morti da inizio anno, di cui 3 in provincia di Alessandria“. E in questo caso, ha aggiunto Marco Ciani “alcune scelte fatte dal Governo le giudichiamo negative come il fatto di ridurre i fondi richiesti alle imprese per pagare le assicurazioni all’Inail avrebbero potuto essere impiegate per migliorare la sicurezza dei lavoratori. Poi c’è il tema dell’integrazione su cui siamo molto sensibili, il tema della crescita con previsioni molto basse, pari allo 0.2% e noi riteniamo servano sforzi maggiori“.
La questione lavoro dunque è seria e deve essere affrontata con rigore, chiedendo “un impegno a tutte le istituzioni, a cominciare dal rimettere in piedi un tavolo di sviluppo“.
“Quest’anno abbiamo deciso di puntare sull’Europa perché abbiamo sottoscritto un patto insieme a Confindustria, Cgil, Csil e Uil. Noi crediamo che l’europa così com’è non va bene ma non vogliamo demolire questa istituzione perché ha garantito libertà e prosperità ma va solo completata costruendo i pilastri sociali e politici con iniziative di sostengo al lavoro e al reddito”.
La manifestazione del primo maggio si terrà alle 10 con partenza davanti alla stazione ferroviaria di Novi in Piazza Falcone e Borsellino. Il corteo si snoderà per le vie cittadine e raggiungerà il Monumento dei Caduti presso i giardini pubblici; la manifestazione si chiuderà con il comizio di Marco Ciani a nome di Cgil-Cisl-Uil territoriali. Al pomeriggio, dalle 16, sempre ai giardini Garibaldi, ci sarà il mercatino di prodotti artigianali e dalle 18 alle 23,30 il concerto del 1° maggio con i gruppi locali.