6 Maggio 2019
05:00
Il museo che da vent’anni racconta vita e lavoro di nonni e bisnonni
ALESSANDRIA – Apre una porta sul passato e racconta la vita e il lavoro tra la fine dell’800 e la Prima Guerra mondiale. Sono migliaia i reperti all’interno del Museo Etnografico “C’era una volta” in piazza della Gambarina ad Alessandria.
I primi, ha raccontato la direttrice del museo Elena Garneri Ulandi, li hanno raccolti i bambini “di una volta” di Valle San Bartolomeo. Proprio le conchiglie e i minerali dei piccoli studenti hanno dato il via alla collezione che oggi riempie le vetrine al primo piano del Museo della Gambarina. Fu il sindaco Francesca Calvo, vent’anni fa, ad aprire poi le porte dell’ex caserma del 1700 della “Gambarina Vecchia” alla collezione di reperti del passato, negli anni diventata troppo grande per i piccoli spazi della scuola di Valle San Bartolomeo.
In occasione dell’importante compleanno, sabato 4 maggio celebrato anche con un annullo filatelico, il Museo della Gambarina di Alessandria oggi ricorda l’ex primo cittadino scomparso nel 2003 con una mostra al piano terra, tra le campate delle ex scuderie dove sono ricostruiti i momenti di vita, in casa e al lavoro, dei nostri nonni e bisnonni.
Piace particolarmente ai bambini che visitano il museo anche il percorso che al primo piano apre le porte di una classe degli anni ’30 e fa sedere i piccoli studenti di oggi nei banchi dove decenni prima seguivano le lezioni i bambini di una volta. Sono tante, però, le finestre sul passato che si aprono visitando il Museo della Gambarina, custode di centinaia di cappelli, giocattoli, strumenti musicali, attrezzi agricoli e macchinari utilizzati in passato dalle storiche aziende dell’Alessandrino.
Preziose testimonianze “del nostro recente passato” che tutti i cittadini possono ammirare in settimana dalle 9 alle 12 e dalle 15 alle 19 e nei giorni festivi dalle 15 alle 19.