7 Maggio 2019
09:14
Tangenti: 43 ordinanze Dda. C’è anche provincia di Alessandria
AGGIORNAMENTO – La provincia sarebbe coinvolta solo marginalmente nell’operazione condotta dai comandi provincia della Guardia di Finanza di Varese e dei Carabinieri di Monza Brianza. I militari avrebbero compiuto una perquisizione a casa di un cittadino, residente in provincia.
PIEMONTE – È in corso anche in provincia di Alessandria, oltre che nelle province di Milano, Varese, Monza e della Brianza, Pavia, Novara, Torino e Asti, una vasta operazione che vede coinvolti 250 militari dei comandi provinciali della Guardia di Finanza di Varese e dei Carabinieri di Monza Brianza. I militari stanno eseguendo un provvedimento cautelare personale nei confronti di 43 persone, tra cui esponenti politici, amministratori pubblici e imprenditori.
Le persone coinvolte sono ritenute, a vario titolo, responsabili di associazione per delinquere aggravata dall’aver favorito un’associazione di tipo mafioso, e finalizzata al compimento di
plurimi delitti di corruzione, finanziamento illecito ai partiti politici, turbata libertà del procedimento di scelta del contraente, false fatturazione per operazioni inesistenti, auto riciclaggio e abusi d’ufficio.
I provvedimenti, 12 in carcere, 16 agli arresti domiciliari, 3 all’obbligo di dimora e 12 all’obbligo di presentazione alla polizia giudiziaria, sono stati emessi dal gip del Tribunale di Milano Raffaella Mascarino, su richiesta della Procura della Repubblica di Milano, direzione distrettuale Antimafia con il procuratore aggiunto Alessandra Dolci e i sostituti procuratori Silvia Bonardi, Adriano Scudieri e Luigi Furno, al termine delle indagini della compagnia della Guardia di Finanza di Busto Arsizio (Va) e del Nucleo Investigativo dei Carabinieri di Monza.
Dalle indagini è emersa l’esistenza di due sodalizi criminali, attivi nelle province di Milano e Varese, costituiti da esponenti politici, amministratori pubblici e imprenditori, accusati di corruzione per atti contrari ai doveri d’ufficio e turbata libertà degli incanti, finalizzati alla spartizione e all’aggiudicazione di appalti pubblici. Il reato associativo è stato contestato a 9 delle 95 persone complessivamente indagate. Ulteriori dettagli saranno resi noti nel corso della conferenza stampa prevista per le ore 11 presso la Procura della Repubblica di Milano.