24 Ottobre 2014
15:01
Funghi: le raccomandazioni del centro anti veleni
Il Centro Antiveleni di Pavia – Centro Nazionale di Informazione Tossicologica dell’IRCCS Fondazione Maugeri ha registrato dall’inizio di settembre ad oggi più di 220 casi di intossicazioni da funghi, tra cui 19 intossicazioni gravi da funghi epatotossici (7 in Piemonte, 6 in Emilia Romagna, 4 in Trentino e 2 in Lombardia): tra questi si sono già verificati 3 decessi. È quindi opportuno ricordare che il consumo di funghi di cui non è assolutamente certa la commestibilità può avere conseguenze gravi e, in alcuni casi, letali. Alcuni dei funghi più pericolosi contengono una tossina (alfa-amanitina) in grado di danneggiare il fegato, anche in modo irreversibile. Questi funghi appartengono ai generi Amanita (ad esempio Amanita phalloides, di colore variabile ma riconoscibile per la presenza di un anello sul gambo e di una volva alla base, una sorta di sacco), Lepiota e Galerina. Spesso questi funghi vengono scambiati per, o raccolti insieme a, prataioli (Agaricus), mazze di tamburo (Macrolepiota procera) e verdoni (Russula virescens).
Non esiste nessun metodo di cottura o di conservazione in grado di eliminare le tossine. Se si nutre anche il minimo dubbio sulla commestibilità dei funghi raccolti, o ricevuti in regalo, si raccomanda di sottoporre l’intero quantitativo ad ispezione: presso ogni ASL è attivo il servizio di Ispettorato Micologico dove è possibile sottoporre gratuitamente i funghi raccolti al riconoscimento da parte di esperti micologi. L’indirizzo degli ispettorati micologici è disponibile sul sito del Ministero della Salute (http://www.salute.gov.it) e su quello del Centro Antiveleni di Pavia (http://www.cavpavia.it/).
Cosa fare in caso di sintomi: se dopo l’ingestione di funghi, anche se acquistati o regalati, compaiono sintomi quali nausea, vomito e diarrea, bisogna recarsi immediatamente presso il più vicino pronto soccorso portando con sé eventuali avanzi di funghi (residui, anche cucinati). Tentare di contrastare a casa i sintomi con farmaci antidiarroici o antiemetici è controindicato e può ritardare l’inizio delle terapie più appropriate, esponendo a grave pericolo.