Autore Redazione
martedì
28 Ottobre 2014
15:07
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Cronaca - Alessandria

Imprese edili piemontesi: nessuna ripresa per il 2014, anzi

Imprese edili piemontesi: nessuna ripresa per il 2014, anzi

Ancora brutte notizie per l’edilizia piemontese. Il 93,8% delle imprese della Regione prevede infatti una riduzione del fatturato o non segnala variazioni, mentre solo per il 6,2% ci sarà un aumento. Poco meno della metà delle imprese saranno costrette a lasciare a casa dei lavoratori, il 43,7%. I dati sono stati segnalati dall’indagine di Ance Piemonte sul secondo semestre del 2014.
Nessuna ripresa quindi per l’anno in corso visto che “per l’edilizia piemontese la situazione continua ad essere ancora molto critica – ha dichiarato il Presidente di Ance Piemonte Giuseppe Provvisiero commentando i dati diffusi dal Centro Studi dell’Ance Piemonte per il semestre di previsione luglio–dicembre 2014″.

La quota di imprese che intende effettuare investimenti è diminuita rispetto a sei mesi fa e interessa l’11,4% delle imprese del campione (nella scorsa indagine era il 17,5%). Malgrado i ritardi nei pagamenti continuino ad essere segnalati dalle imprese come una delle principali problematiche da affrontare, i tempi di pagamento da parte dei committenti pubblici migliorano leggermente rispetto alla precedente indagine, passando da 143 a 134 giorni e i tempi di pagamento totali, cioè la media dei tempi di pagamento pubblici e privati, scendono a 109 giorni (sei mesi fa era 116 giorni).

I dati dell’occupazione sono fortemente preoccupanti. Il 2,8% delle imprese intende aumentare il personale contro il 43,7% che ne prevede la riduzione; il saldo, pari a -40,9, conferma il risultato della precedente indagine (-41,2). Le intenzioni di ricorso alla manodopera esterna risultano in linea con il dato della scorsa indagine. L’aumento è previsto dal 2,2% delle imprese e la riduzione dal 48,2%, con un saldo pari a -46 (sei mesi fa era -45,1).

Le difficoltà di reperimento di personale qualificato e generico si riducono: il problema riguarda il 9,4% delle aziende per la manodopera qualificata e l’1,9% per quella generica. Sei mesi fa le percentuali erano rispettivamente 15% e 2,8%.

Solo il 6,1% delle imprese prevede l’aumento del fatturato (a prezzi costanti) nei prossimi sei mesi; il 63,7% una riduzione mentre il 30,2% non segnala variazioni significative rispetto ai volumi del semestre precedente. Il saldo (-57,6), calcolato come differenza fra percentuale di ottimisti e pessimisti, resta in linea con quanto rilevato sei mesi fa (-57,9).

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