27 Luglio 2019
12:23
Il circo secondo Los Galindos. Recensione di Petites Bestieses a Paesaggi e oltre
COSTIGLIOLE D’ASTI – E’ veramente lontano il circo pensato come realtà luccicante ed eterogenea, tale da appartenere ad un passato un po’ demodé. La compagnia spagnola di circo Los Galindos è lontanissima da questo stereotipo e trasmette un’atmosfera di arte, dove “la tecnica del circo è al servizio del gioco drammatico” e dove si sente un respiro familiare di amore e di solidarietà tra generazioni. Los Galindos hanno presentato il loro “Petites bestieses” nella loro bellissima yurta nel parco del castello di Costigliole, nell’ambito del festival Paesaggi e oltre. Tanto è stato il successo di pubblico che il sold out, raggiunto con le sole prenotazioni per le due date del 26 luglio, ha indotto l’organizzazione del Teatro degli Acerbi ad aggiungere una terza replica venerdì 25 luglio. Un’ulteriore conferma del seguito del festival di teatro e musica nelle terre dell’Unesco, sempre più affermato. “Petites bestieses” è un progetto scritto e interpretato dai giovanissimi dei Los Galindos, sulla scena con i fondatori storici della compagnia. E’ il sogno dei cinque ragazzi della compagnia circense, una grande famiglia composta da due nuclei familiari e da amici artisti, dove tutti (come da sempre nella tradizione circense) fanno tutto e dove si respira una complicità che sa di profondo affetto. Il trait d’union dello spettacolo è il passaggio onirico dalla vita monotona di un lampionaio, dedito all’accensione e spegnimento appunto dei lampioni, al sogno. Il registro è quello della clownerie di alto livello, che stabilisce un clima poetico da cui nascono acrobazie su trapezio, su nastri, a corpo libero. I protagonisti, in modo impercettibile, passano dall’esecuzione acrobatica a quella musicale, spostandosi attraverso un corridoio a scomparsa, che porta alla postazione di un’orchestra di archi, dove tutti suonano per tutta la durata dello spettacolo. Il lampione volteggia e corre veloce sulle teste di interpreti e spettatori, come un oggetto di confine tra sogno e reale, e nella piccola e splendida yurta la vicinanza è intima e incantata. Non si può non parlare della yurta, costruita nella forma della tenda dei popoli nomadi asiatici, perché è uno splendore minuto, raffinatissimo nella sua struttura in legno e stoffa, una sintesi di tradizione e perfezione formale, che proietta all’esterno il valore intrinseco del lavoro della compagnia. Sembra un gioco, “Petites Bestises”, dove gli adulti sono accanto ai piccoli che spiccano il volo (e in effetti volano), li accompagnano con la loro esperienza espressiva e gestuale, lasciano loro la libertà di creare, sperimentare e stupire. Ed in questo scrigno, la cui bellezza è solo minimamente descrivibile, si compie il miracolo del circo, non quello luccicante e prevedibile, ma quello dell’incanto fatato. In scena Mauricio Conti, Mariana Conti, Aran Sala, Berta Escolano, Bruna Escolano, Sasha Agranow, Emilio Conti, Andrés Melero, Bet Garrell e Marcel Escolano, con le musiche di Emilio Conti e Irene Argüello. La direzione artistica è di Bet Garrell e Marcel Escolano.
L’appuntamento “internazionale” è stato inserito nel programma “Castello di Costigliole d’Asti il racconto e la cultura del territorio”, promosso dal Comune e sostenuto dalla Compagnia di San Paolo. Paesaggi e oltre è promosso dalla Comunità Collinare con il contributo di Regione Piemonte, Fondazione CRAsti, Fondazione CRT e con la direzione del Teatro degli Acerbi. Il prossimo appuntamento del festival sarà venerdì 2 agosto alle 21.30 con “preludi all’amore” di e con Luigi D’Elia e i Bevano Est a Castagnole delle Lanze. Info: 339/2532921 – www.teatrodegliacerbi.it