23 Agosto 2019
09:56
Guardia di Finanza fa emergere “lavoro sommerso” in un’azienda di riciclo plastica
TORTONA – La Guardia di Finanza di Tortona ha fatto emergere un sistema fraudolento di somministrazione di manodopera in un’azienda del tortonese che si occupa di riciclo della plastica.
In base a quanto appurato dalle Fiamme Gialle tortonesi, l’azienda impiegava personale nei suoi capannoni a Pontecurone simulando contratti di appalto e sub-appalto per prestazioni di servizio con altre due società, una con sede a Roma e l’altra a Milano. L’operazione ha permesso di individuare 54 lavoratori irregolari e 4 risultati completamente in nero e ha fatto scattare sanzioni amministrative per un importo superiore a 150 mila euro. I lavoratori, in maggioranza di origini nord-africane, erano gestiti da un responsabile della ditta controllata e nella maggior parte dei casi non conoscevano i reali datori di lavori e l’azienda da cui formalmente dipendevano.
Il sistema elusivo ha permesso alla società tortonese che ha usufruito della somministrazione di lavoro irregolare di ottenere un indebito risparmio sui costi del lavoro, non accollandosi direttamente gli oneri contributivi e previdenziali.
L’attività condotta dai militari del Comando Provinciale di Alessandria rientra in uno specifico piano operativo disposto dal Comando Generale della Guardia di Finanza nel settore del lavoro sommerso, volto a contrastare lo sfruttamento dei lavoratori e, allo stesso tempo, teso a tutelare gli imprenditori onesti che operano nel rispetto delle regole e che subiscono una concorrenza sleale da quanti invece utilizzano manodopera irregolare, a basso costo e con evasione di imposte e contributi.