Autore Redazione
martedì
3 Settembre 2019
09:13
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Cronaca - Alessandria

Agricoltori vogliono un “Paese migliore” partendo dal locale

Tra le richieste migliori infrastrutture digitali, una nuova legge regionale sulla caccia e una necessaria manutenzione delle strade
Agricoltori vogliono un “Paese migliore” partendo dal locale

SASSELLO – Gli agricoltori della provincia vogliono un Paese migliore a partire dal locale. Nell’incontro sulla riqualificazione delle aree rurali di lunedì al Sassello, i vari rappresentanti della Confederazione italiana agricoltori hanno invitato le istituzioni ad agire per migliorare le infrastrutture digitali nelle aree rurali, la manutenzione viaria e la ridefinizione dei i parametri di distribuzione del fondo nazionale trasporti. Tra i problemi più forti anche la mancanza di un interlocutore dopo l’abolizione delle Province, e la necessità di rivedere la legge 157/92 sulla fauna selvatica.

Ai lavori, per quanto riguarda la provincia di Alessandria, hanno preso parte decine di ospiti delle rappresentanze istituzionali, economiche, sociali, agricole. Tra loro, sindaci, membri GAL, presidenti di Parchi e Aree naturali, agronomi, cacciatori, Enoteca di Ovada, imprenditori, dirigenti Cia. Presente anche l’assessore regionale all’Agricoltura, Caccia e Cibo, Marco Protopapa, e il presidente regionale Cia Piemonte, Gabriele Carenini.

Spiega il presidente provinciale Cia Alessandria Gian Piero Ameglio: “L’incontro è stato particolarmente interessante per il numero e la qualità dei contributi ai nostri Tavoli di lavoro. Dai partecipanti è emersa l’esigenza di restare in contatto tra loro e creare sinergie da sviluppare nel tempo. Cia ha messo un primo tassello di un lavoro che sarà sviluppato con efficacia a beneficio per tutti”.

Aggiunge il direttore Cia Paolo Viarenghi: “Sono i fatti che ci interrogano sulla necessità di mettere in campo le nostre strutture, per avviare un percorso di condivisione con le realtà sociali rispetto ad un’ipotesi progettuale. Siamo un’Organizzazione di agricoltori ma la vocazione generale prevede di organizzare intorno all’agricoltura un sistema che sia in efficienza, per determinare la qualità del lavoro degli operatori che popolano le aree rurali del nostro paese”.

Le conclusioni dei lavori sono state affidate al presidente nazionale Cia Dino Scanavino“Siamo partiti da Sassello, qui inizia l’Appennino, che è la dorsale della maggior parte delle aree rurali nazionali. E’ una terra rappresentativa della aree del Nord, fatta di piccoli Comuni, ma con un gap di infrastrutture fisiche e digitali che va sanato. Su questo stiamo lavorando e continueremo a farlo passando per la tappa al Sud, il 4 settembre a Benevento, per poi arrivare a novembre in Centro Italia, tra i Comuni del cratere del sisma 2016”.

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