Autore Redazione
mercoledì
4 Settembre 2019
00:17
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Cronaca - Valenza

L’arte orafa di Valenza esperienza unica: presto visite guidate nelle aziende per mostrarla

Il Consorzio Marchio DiValenza ha in cantiere molti progetti per dare voce alle realtà artigiane
L’arte orafa di Valenza esperienza unica: presto visite guidate nelle aziende per mostrarla

VALENZA – Valenza ha un patrimonio artistico di immenso valore. Lo si incontra nei laboratori orafi artigiani che hanno fatto grande il nome della città, una “eredità” che appartiene a tutti come il marchio collettivo e geografico “DiValenza” e che identifica anche il Consorzio presieduto da Barbara Rizzi, al lavoro per dare visibilità e valore alle aziende del territorio.

Un percorso più possibile condiviso e fondato su una serie di progetti che offra anche a chi non ha forza per darsi visibilità di trovare la giusta ribalta. “Vorrei – ha spiegato Barbara Rizzi – che i valenzani si identificassero nel marchio DiValenza perché il DiValenza è di tutte le persone che vivono, lavorano e studiano a Valenza“. Un disegno che si affianca alla Fondazione Mani Intelligenti, dando spazio e visibilità ai marchi meno grandi che hanno portato avanti nel tempo l’eredità e il talento nella lavorazione dell’oro. Un “prezioso alleato per tutti i piccoli artigiani affinché i loro gioielli possano avere la meritata visibilità sul mercato“.

Il Consorzio ha quindi programmato una serie di operazioni che restituiscano valore allo sforzo produttivo di anni. Tra i primi obiettivi, ha spiegato la Presidente, il progetto “Visite guidate ai laboratori orafi”. L’idea è di portare gli acquirenti direttamente in azienda per mostrare il talento e la professionalità degli orafi. Un esperienza unica che permetta anche di vendere al minuto i gioielli di propria produzione. Inizialmente, per un primo test, saranno coinvolte sei aziende e un tour operator ma l’intento è di allargare il progetto con il tempo. Le visite dovrebbero iniziare entro febbraio.

Il percorso del Consorzio però non si ferma qui. In campo c’è un “Negozio virtuale” già in fase di realizzazione grazie al contributo di Anna Rita Pinto della BBSchool dell’Università degli studi di Bologna. Anche in questo caso però non si tratta di una riproposizione di quanto già visto ma di un percorso moderno e all’avanguardia che prevede l’uso della realtà aumentata, della realtà 3D e degli assistenti virtuali.

Tutto questo affiancato da percorsi informativi e di crescita già avviati come la rubrica “Offro Lavoro” per mettere in contatto l’offerta e la domanda o gli approfondimenti pubblicati sul portale DiValenza per dare voce e spazio alle persone che lavorano nel distretto orafo e per far conoscere chi sono i valenzani e cosa fanno.

Consorzio DiValenza

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