2 Ottobre 2019
17:35
Pm10: nel 2019 Alessandria è la seconda città più inquinata in Italia
ALESSANDRIA – Il problema delle emissioni delle polveri sottili resta purtroppo all’ordine del giorno, ad Alessandria. Il capoluogo di provincia si trova infatti nelle prime posizioni delle classifiche stilate da Legambiente nell’ultimo rapporto Mal’Aria del 2019. Nell’anno che si deve ancora concludere, ad esempio, Alessandria è la seconda città più inquinata d’Italia per sforamenti di PM10, già 53 allo scorso 15 settembre, 18 in più del limite di 35 previsto e 2 in meno rispetto a Torino, prima assoluta.
Il capoluogo della nostra ha purtroppo conquistato le prime posizioni anche nel 2018. Alessandria è quinta in Italia, prima in Piemonte, nella classifica di chi ha superato almeno uno dei limiti giornalieri previsti per il Pm10 o per l’ozono. Lo ha fatto per ben 136 volte.
Nello specifico, riguardo alle polveri Pm10, lo scorso anno Alessandria è arrivata settima, seconda in Piemonte sempre dopo Torino, per numero di giorni, ben 59, dove si è oltrepassato il limite di 50 microgrammi al metro cubo.
Riguardo l’ozono troposferico, l’inquinante atmosferico che, per tossicità e per i livelli di concentrazione, dopo il particolato è quello che incide maggiormente sulla salute umana, sempre nel 2018 Alessandria si è classificata all’ottavo posto, primo in Piemonte, per i giorni di sforamento del limite di 120 microgrammi per metro cubo, ben 77.
“Riteniamo indispensabile che, alla luce dei costanti sforamenti, vengano riviste nel Piano Urbano della Mobilità Sostenibile le previsioni per il trasporto pubblico che dovrebbe essere potenziato, non mantenuto secondo i dettami della società privata che lo gestisce” ha sottolineato il Movimento 5 Stelle Alessandria.
“Il Piano Urbano della Mobilità Sostenibile appena approvato va proprio nella direzione dello sviluppo del trasporto pubblico locale, attraverso la creazione di un hub per gli autobus vicino alla stazione si cerca di rendere più comodo il mezzo pubblico, oltre all’implemento delle piste ciclabili” ha replicato l’assessore all’Ambiente Paolo Borasio “certo, sappiano che l’80% di Amag Mobilità è in mano a un’azienda privata che inevitabilmente guarda all’utile, per questo ci sono una serie di paletti e problematiche in più. Ad esempio facciamo fatica a intervenire sulla riduzione dei costi del parcheggio di piazza della Libertà: il Comune non può compensare all’azienda una eventuale riduzione della tariffa, ma migliorando la circolazione mezzi pubblici si potranno avere netti vantaggi. Stiamo andando nella giusta direzione”.
Secondo l’assessore Borasio, inoltre, la situazione non si risolve con le ordinanze di chiusura del centro: “Non sono convinto che abbiamo effetto risolutivo, i controlli non sono semplici da effettuare e poi le ulteriori deroghe inserite dalla Regione li complicherebbero ulteriormente. Ci vuole una implementazione di contributi sul trasporto pubblico a livello regionale e nazionale, così da incentivare i cittadini a usarlo. Serve una politica nazionale diversa. C’è poca attenzione, occorre muoversi diversamente, siamo stati anche sanzionati dall’Unione Europea per non aver fatto abbastanza contro le Pm10″.
Infine l’esponente della Giunta Cuttica ha anche sottolineato che toccherebbe ai cittadini stessi cambiare la mentalità e usare meno l’auto: “In Italia ci sono 65 auto ogni 100 abitanti, siamo la nazione col rapporto più alto abitanti/auto di Europa. Il rapporto di Legambiente parla anche di un decremento della richiesta generale di utilizzo di mezzi pubblici, abbiamo numero di metropolitane nettamente inferiore. C’è qualcosa che non funziona dal punto di vista del trasporto. I cittadini dovrebbero capire che non bisogna utilizzare per forza le auto anche per minimi spostamenti. Nel nostro paese ci si muove in auto soprattutto per compiere brevi distanze, sotto i 10 chilometri. Gli alessandrini dovrebbero entrare di usare di più la bici, soprattutto per muoversi in centro. Capisco che le strade non sono il massimo ma occorre andare in questa direzione. Di inverno, inoltre, il livello di Pm10 si alza anche a causa delle emissioni delle caldaie. Ritengo che, quando andrà a regime il teleriscaldamento, avremo una riduzione importante di polveri sottili”.