4 Dicembre 2014
08:29
Pazienti deceduti ma ancora negli elenchi: la Gdf contesta danno erariale. L’Asl replica: “recuperate le somme indebite, situazione sotto controllo”
AGGIORNAMENTO: L’Asl Al ha voluto fare alcune precisazioni in merito all’operazione del Comando Provinciale della Guardia di Finanza che ha portato alla luce il riconoscimento di quote a 41 medici di Medicina Generale per 171 pazienti deceduti del territorio del Distretto di Tortona. “L’Asl Al effettua mensilmente, in ciascun distretto, secondo i tempi di trasmissione, le cancellazioni dagli elenchi dei pazienti deceduti, e le variazioni anagrafiche di pazienti assistiti, in base agli elenchi che i Comuni sono tenuti a trasmettere per l’aggiornamento dell’anagrafe assistiti”.
Da febbraio 2010, ha aggiunto “pur essendo gestita da ogni singola azienda ASL, l’anagrafe assistiti è unica su tutto il territorio regionale (AURA), ed interconnessa con l’anagrafe del Ministero Economia e Finanze (MEF) che riceve direttamente dai Comuni l’informazione di cancellazione, automaticamente recepita anche dall’Anagrafe Unica Regionale. Non potendo escludere che un eventuale disallineamento tra le procedure comporti una mancata cancellazione, l’ASL AL ha mantenuto anche il controllo manuale sulla base degli elenchi trasmessi dai Comuni sui dati mensili utilizzati per il pagamento delle quote, a livello di coordinamento distrettuale, sono stati implementati una serie di 11 controlli sulla congruenza dei dati stessi; ciò ha permesso nel periodo da gennaio ad agosto 2014, di procedere alla cancellazione, con riferimento alla data di decesso, di tutti i 171 nominativi relativi al Distretto di Tortona oggetto della verifica della GdF. Con riferimento al solo mese di agosto 2014 sono stati rilevati 323 nominativi su tutti i distretti dell’ASL AL, per i quali, analogamente ai precedenti, si è proceduto al recupero delle quote indebitamente riconosciute ai Medici di famiglia. Si precisa inoltre, come anche rilevato nel verbale rilasciato dalla Guardia di Finanza, che tale operazione è stata effettuata contemporaneamente ai controlli della Guardia di Finanza e che, prima dell’ispezione della stessa, avvenuta a partire dal giorno 8 ottobre 2014, nel periodo gennaio – agosto 2014 è avvenuto il recupero di complessivi 100.757,46 euro sui cedolini di compenso ai Medici di famiglia;
non potendo comunque mai escludere l’errore umano, si è già disposta la verifica mediante il raffronto della popolazione assistita con la popolazione residente, inizialmente per i comuni centri zona ed, a seguire, per i piccoli comuni
In altre parole si vuole evidenziare la complessità delle verifiche che coinvolgono più soggetti istituzionali e che sono, in parte automatiche, ma necessitano di un periodico controllo manuale per assicurarsi dell’assenza di possibili errori umani.
Queste verifiche svolte con cadenza costante, hanno portato alla regolarizzazione delle posizioni anomale, nello stesso periodo in cui le indagini della GdF si stavano svolgendo, con la cancellazione dagli elenchi assistiti di tutti i deceduti comunicati ed il recupero delle somme indebitamente corrisposte..
La Direzione Aziendale intende, in conclusione, ribadire la completa collaborazione di questa Azienda con tutte le Istituzioni per il corretto adempimento di tutti gli obblighi”.
TORTONA – I pazienti erano deceduti eppure 41 medici convenzionati (nomi non comunicati ndr) hanno percepito ugualmente l’indennità relativa all’assistenza sanitaria. La scoperta è stata fatta dalla Guardia di Finanza di Tortona, dopo una lunga indagine iniziata a fine 2013.
Le Fiamme Gialle hanno incrociato e analizzato i dati ottenuti nei Comuni di competenza del Distretto Sanitario di Tortona con quelli dell’anagrafe tributaria e del database dell’Asl.
In tutto 53 mila posizioni passate al setaccio per accertare che 171 persone, iscritte nelle liste dei medici di medicina generale, erano deceduti senza che fossero stati aggiornati gli elenchi. L’Asl ha quindi continuato a versare ai medici l’indennità relativa all’assistenza sanitaria. Il danno a discapito del Servizio Sanitario Nazionale è stato quantificato, con la collaborazione dell’Asl, in oltre 21mila euro. Il relativo danno erariale è stato segnalato alla Corte dei Conti.