12 Dicembre 2014
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La qualità di sempre in una nuova “veste” per il latte fresco della Centrale di Alessandria e Asti
ALESSANDRIA – Il “vestito” è nuovo, ma la qualità è quella che da oltre 60 anni caratterizza il latte della Centrale del Latte di Alessandria e Asti. Da questo sabato nel banco frigo di circa 4200 punti vendita di otto province italiane i cittadini potranno trovare le nuove bottiglie e cartoni del latte fresco alessandrino. Ormai a un passo dal 2015, anno dell’esposizione universale dedicata al tema della nutrizione, la Centrale ha deciso di mettere in bella mostra tutto quello che c’è dietro una bottiglia o un brik di latte. Punto di forza del nuovo packaging studiato dalla società Amapola e dall’art director Tomaso Serloreti è un paesaggio di campagna e una mucca dal manto pezzato. Il duro lavoro per produrre il latte che arriva ogni giorno sulle nostre tavole, del resto, comincia quando il sole non è ancora sorto nelle 12 cascine conferenti, tutte situate in un raggio di circa 20 Km dalla Centrale. Dopo 4 o 5 ore di mungitura, il latte, tutto “alta qualità”, arriva ad Alessandria dove viene subito sottoposto a ferrei controlli che proseguono per tutto il ciclo produttivo. Superati i test, sia quelli effettuati nel laboratorio interno della Centrale che quelli esterni, il latte è quindi pronto per essere imbottigliato. “La sicurezza alimentare è da sempre la priorità della Centrale” ha ricordato il Direttore Generale Franco Butti e proprio per questo negli ultimi 5 anni la società ha investito quasi 6 milioni di euro in macchinari di ultima generazione, di cui 2.6 milioni solo nell’ultimo triennio. A ulteriore garanzia della freschezza dei prodotti della Centrale c’è poi la vicinanza delle 12 cascine conferenti. Quello della Centrale, ha sottolineato Romano Brezzi a nome del centro cooperativo, è davvero un latte a Km zero che viene imbottigliato già 8 ore dopo la fine della mungitura. Tutti gli ingranaggi della “macchina della Centrale ”sono del resto ben oliati. Un team di 54 dipendenti, 60 distributori e 3 concessionari, cui si aggiungono tutti i lavoratori dell’indotto, anche loro al lavoro “365 giorni all’anno” per fare arrivare ogni mattina latte fresco, panna, yogurt, formaggi e gli altri 400 prodotti sulle tavole dei consumatori. Un impegno quotidiano che negli ultimi 10 anni ha sempre permesso alla società di chiudere il bilancio in utile (nell’esercizio 2013 oltre 53.000 euro). Ancorata a una tradizione garanzia di qualità la Centrale del Latte ha però anche lo sguardo proiettato al futuro. Dopo aver progressivamente alleggerito di 1/3 il peso delle bottiglie, eliminando così 95 tonnellate di plastica all’anno, per i nuovi cartoni del latte la Centrale ha scelto anche una veste eco-sostenibile. I brick sono infatti in cartone “FSC duplex” che elimina l’utilizzo di cloro, garantisce maggiore sicurezza grazie alla rinforzata barriera alla luce e all’aria e, in più, è prodotto con cellulosa proveniente unicamente da foreste gestite in modo responsabile. “La nuova identità di marca non è un semplice restyling – ha sottolineato il neo Presidente della società, Filippo Zaio – con il nuovo packaging la Centrale ha voluto rimarcare i valori che da 60 anni caratterizzano questa azienda e soprattutto la qualità che, già da consumatore, ho avuto modo di testare personalmente prima ancora di entrare nel cda”. Una storia lunga oltre 60 anni che si può ripercorrere anche scorrendo le foto d’epoca pubblicate sul sito www.iltuolatte.it e che trovate anche nella photogallery qui sotto.