10 Dicembre 2019
05:00
Campagne ormai aree golenali: “accelerate risarcimenti e messa in sicurezza territorio”
PROVINCIA DI ALESSANDRIA – Cia e Confagricoltura Alessandria hanno unito la voce per far arrivare le richieste del mondo agricolo danneggiato dalle continue alluvioni a tutti i livelli istituzionali.
Il nuovo sistema di argini costruito lungo il nodo fluviale tra Tanaro e Bormida sta proteggendo le città ma, hanno sottolineato le due associazioni agricole, ha trasformato le campagne “in aree golenali”. Proprio nelle terre coltivate dagli agricoltori si sfogano i fiumi e i rii gonfiati dalle violenti piogge che, nell’ultimo mese hanno concentrato nell’Alessandrino la quantità d’acqua che normalmente cade in un anno “molto piovoso”.
Il mondo agricolo continua a dover gestire emergenze che ormai non possono più essere considerate tali. Il “clima è cambiato” e per chi coltiva la terra le alluvioni non sono più “eventi eccezionali”, hanno chiarito le associazioni agricole. La politica, hanno esortato Cia e Confagricoltura, deve quindi “reagire più rapidamente” per rispondere alle esigenze e alle richieste degli agricoltori, ormai quasi tutti gli anni costretti ad affrontare “una o due alluvioni” come quelle che a ottobre e novembre hanno soffocato i campi sotto metri d’acqua e hanno aperto voragini lungo le strade dell’Alessandrino paragonate a quelle che squarciano il terreno in caso di terremoto.
La burocrazia va “allentata” hanno chiesto i presidenti Cia, Gian Piero Ameglio e Confagricoltura, Luca Brondelli di Brondello e, soprattutto, “bisogna farsi carico di restituire alle aziende agricole quanto perso a ogni alluvione”. Gli agricoltori “hanno diritto a essere risarciti” hanno aggiunto i tecnici delle due associazioni agricole Franco Piana, responsabile Sviluppo Impresa Cia e Mario Rendina, responsabile sindacale Confagricoltura.
Per le due associazioni agricole è quindi fondamentale aumentare la dotazione finanziaria del Fondo di solidarietà nazionale ed eliminare il vincolo della percentuale minima di danno 30% per tutte le aziende che si trovano lungo il corso dei fiumi “e che nessuna compagnia privata vuole assicurare proprio perché considerate ad alto rischio”. Tra le richieste di Confagricoltura e Cia c’è quindi quella di dichiarare queste aree “zona svantaggiata”, lasciare agli agricoltori la possibilità di creare un sistema di argini per mettere “autonomamente in sicurezza l’azienda”, ottenere deroghe alle rotazioni delle colture e una assegnazione supplementare di carburante per il ripristino dei fondi agricoli. La politica, hanno esortato Cia e Confagricoltura, deve però soprattutto predisporre un piano di messa del territorio che ormai “non è più derogabile“.
Richieste ascoltate con attenzione dai parlamentari dell’Alessandrino Federico Fornaro (Leu) e Riccardo Molinari (Lega) che hanno garantito “il massimo impegno” per far arrivare a Roma la voce degli agricoltori alessandrini, riusciti a incassare uguale attenzione a livello regionale dal Capogruppo Pd, Domenico Ravetti, e dall’assessore all’Agricoltura di Palazzo Lascaris, Marco Protopapa.