25 Dicembre 2019
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Santo Natale 2019: il messaggio dei vescovi ai fedeli
PROVINCIA DI ALESSANDRIA – In occasione del Santo Natale 2019 i vescovi di Alessandria, Casale, Acqui Terme e Tortona hanno parlato così ai fedeli.
“Gesù nasce in una grotta adoperata come ricovero di fortuna per il bestiame. Dio entra così nella storia dell’uomo: qualsiasi sia la nostra condizione, infatti, Gesù è nato per noi e ci aiuterà a vivere con un senso, con una profondità e con una bellezza” ha detto il vescovo di Alessandria, Monsignor Guido Gallese.
Il messaggio di Guido Gallese su Radio Gold Tv.
“Dio si è fatto uomo perché l’uomo diventi Dio“ le parole del Vescovo di Casale Gianni Sacchi “questo è il messaggio sconvolgente e inaudito del Natale. Un messaggio che va assimilato con grande apertura di cuore e mente. Dobbiamo metterci in cammino come i pastori, dobbiamo andare fino a Betlemme per trovare il segreto della nostra gioia. Il Verbo si è fatto carne e la Parola ha preso dimora in mezzo a noi. Il Dio vero da Dio vero, Luce da Luce, il Creatore dell’Universo, l’unico capace di offrirmi perdono, sollievo e speranza. E’ un uomo vero nato da donna che conosce che cosa c’è nel cuore dell’uomo, conosce le sofferenze, anche le più nascoste dell’umanità. E’ Dio vero, l’Onnipotente, che ci dona un amore senza limiti, offrendo tutto se stesso sulla croce perché noi tutti potessimo avere la sua vita immortale. La vita oltre la morte. Questo il mistero del Natale: Dio fatto uomo. La nostra ragione si ferma di fronte al mistero dell’incarnazione. Molti non credono a questo annuncio, ma per chi lo accoglie, la vita cambia e tutto si illumina e si rinnova. Tutto il bene diventa possibile e tutto il male diventa rimediabile, perché “nulla è impossibile a Dio”.
“Il Vangelo che Gesù ci ha lasciato è un dono straordinario che illumina e consola perché non è una parola tra le tante e, quando l’ascolto, mi entra nel cuore ed è capace di rinnovarlo con la sua forza dirompente. Non riduciamo, dunque, il Natale a una favola” ha concluso Monsignor Sacchi.
“In questo Natale in cui il nostro territorio ha particolarmente sofferto per le piogge e le frane ciascuno di noi si sente vicino alle persone che ne hanno subito le maggiori conseguenze“ ha rimarcato il Vescovo di Acqui, Luigi Testore “ma proprio per questo, a maggior ragione, ci è chiesto in questo Natale di pensare più profondamente al Mistero della Incarnazione. La Parola di Dio si è fatta carne, è così entrata con forza nella storia degli esseri umani. E’ interessante per noi cercare di capire cosa significhi questa presenza di Dio tra noi. Un Dio che partecipa, condivide entra nella vita umana. Se ci pensiamo bene questo non può che essere un modello per noi”.
“Forse vuol dire che nessuno può più rimanere estraneo agli altri, chiuso nel suo mondo. Forse vuol dire che è chiesto anche a noi di condividere con più radicalità la situazione degli altri. D’altra parte Gesù ha vissuto pienamente questa partecipazione alla condizione umana e il suo messaggio, il suo Vangelo, ci parla con chiarezza di questo. Parlare di Vangelo è per noi sempre scomodo, perché vorremmo poterlo adattare al nostro modo di sentire e di pensare, ma non è possibile. Capire il significato del Dio che si incarna vuol dire accettare fino in fondo la novità del Vangelo. E’ una novità che non ci lascia tranquilli, significa che l’altro è sempre importante quanto noi, se non di più. Vuol dire che chi è più debole merita molta più attenzione di chi è forte. Vuol dire che non possiamo far finta di non vedere le difficoltà e le sofferenze degli altri. Vuol dire che ci è chiesto di cercare e costruire dignità per ogni persona umana. Il messaggio del Vangelo è forte, cambia la nostra prospettiva e i nostri progetti, cambia la nostra mentalità. Augurarci Buon Natale non può essere quindi né facile né scontato. Riconosciamo, infatti, nel Gesù che nasce colui che chiede anche a noi di cambiare testa e schemi e ci chiede di operare scelte nuove anche nelle nostre relazioni quotidiane”.
Il Vescovo di Tortona, Vittorio Viola, infine, si è soffermato sull’incipit dell’ultima lettera apostolica di Papa Francesco, dedicata al presepe: “Il suo mirabile segno suscita sempre stupore e meraviglia. Annuncia il mistero dell’incarnazione del figlio di Dio, con semplicità e gioia. Il presepe è come un Vangelo vivo. Siamo invitati a metterci spiritualmente in cammino, attratti dall’umiltà di colui che si è fatto uomo per incontrare ogni uomo”.
“L’incarnazione del Figlio di Dio è un mistero d’amore” ha continuato il pastore della Diocesi tortonese “è il desiderio incontenibile che Dio ha di incontrare l’uomo. Dio si è manifestato a noi nell’umiltà di un bimbo di Betlemme. Dio vuole offrirci la Comunione con lui, l’unione che riempie la nostra vita, un bisogno scritto nel profondo del cuore di ogni uomo. In questi giorni stiamo di fronte a un dono, con la nostra libertà, un dono che Dio ci ha fatto. Sta a noi scegliere se accoglierlo o rifiutarlo: i piccoli e i semplici arrivano a contemplare Gesù, chi si chiude nelle proprie paure non riescono ad aprire il proprio cuore. Noi siamo nella stessa condizione. Ogni giorno possiamo incontrare Dio nella sua Parola, nei Sacramenti, nei poveri, negli ultimi. Veniamo liberati dalla solitudine, non siamo solo. Dio è l’Emmanuele (Dio con noi). Non ci conosce per sentito dire, si è fatto uomo per sperimentare la nostra condizione umana, prendendo su di sè il peso del nostro peccato. In questi giorni ci stiamo scambiando auguri di serenità e pace, che però solo l’amore di Dio ci può garantire. Il mio augurio raggiunga, in particolare, coloro che stanno vivendo delle difficoltà, magari che hanno incertezze sul posto di lavoro, chi è messo alla prova dalla malattia, dalla sofferenza, dalla perdita di persone care, dalle povertà materiali. Penso a chi non ha più speranza, sazio nell’abbondanza. Il Signore viene per tutti e ha una parola di amore per tutti. L’augurio è che l’amore di Dio possa riempire la vostra vita e che il Natale possa essere sereno e di pace profonda”.