Autore Redazione
lunedì
30 Dicembre 2019
22:56
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Cronaca - Alessandria

Carmine Bordese dice basta: l’ultima pizza del primo pizzaiolo di Alessandria

63 anni fa è stato il precursore in città della famosa specialità campana. Prima di lui nessun alessandrino aveva mai gustato una pizza
Carmine Bordese dice basta: l’ultima pizza del primo pizzaiolo di Alessandria

ALESSANDRIA – L’ultima pizza l’ha preparata per sua figlia Antonella: la classica Margherita, una delle sue specialità più apprezzate. Nel 2020, purtroppo, gli alessandrini non potranno più gustare le creazioni di Carmine Bordese, decano dei pizzaioli alessandrini, o meglio, il precursore della pizza in città. Fu proprio lui, infatti, 63 anni fa, a portare per la prima volta la specialità campana diventata negli anni uno dei principali gastronomici simboli dell’Italia.

Ho cominciato in via Modena” ha raccontato Carmine Bordese a Radio Gold “costava 50 o 100 lire. Tutti si chiedevano che cosa fosse, all’inizio erano diffidenti. Poi cambiavano subito idea”. 

Sono originario di Tramonti e mio fratello già lavorava ad Alessandria come cameriere. Lo raggiunsi perché a San Giuliano Vecchio c’era un nostro compaesano che faceva la mozzarella. Da lì abbiamo deciso di aprire una pizzeria. Dopo via Modena ci siamo trasferiti in via Alessandro III e poi nell’allora piazza Genova, ora piazza Matteotti, nel locale che ora ospita la pizzeria Grotta Azzurra”. 

Carmine Bordese, inoltre, è stato anche il primo pizzaiolo della Fraschetta: “Infine ci siamo spostati a Spinetta Marengo, in via Levata, nel 1971, dove fino a questo lunedì sera ho lavorato. Le mie specialità più apprezzate? Tantissime: Margherita, Napoli, quella coi calamari, con le verdure. In tanti anni abbiamo accolto tantissimi alessandrini e non solo: Prefetti, Commissari, Autorità”. 

La Pizzeria Bordese è stata meta preferita di tanti calciatori, anche famosissimi: “Quando mister Mancini lavorava al Manchester City i giocatori in cura da Sergio Viganò mangiavano da me: da Aguero a Kompany”.

Proprio l’ex difensore belga dei Citizens andava talmente matto per la pizza con la scamorza che una volta propose a mio padre di aprire una sua pizzeria anche a Manchester ha aggiunto sorridendo Elenio Bordese, uno dei quattro figli di Carmine.

Perché smettere, quindi? “Innanzitutto l’età” ha ammesso il quasi 89enne Carmine che proprio il 31 dicembre festeggerà il suo compleannoe poi è difficile stare dietro a tutto, dal punto di vista tecnologico. Ho cominciato a pensare di smettere quando mi è stato imposto di fare i corsi per il nuovo registratore di cassa, obbligatorio dal 1° gennaio. Insomma, troppe responsabilità”.

Perché non far continuare i suoi figli? “Mia moglie Santina è sempre stata al mio fianco, così come i miei figli Maurizio, Elenio, Antonella e Luisa ma ognuno ha preso la sua strada”. 

È stato proprio mio padre a spingerci a seguire altri lavori, voleva evitare ai suoi figli i tanti sacrifici che questo mestiere comporta ha raccontato Elenio Bordese “abbiamo sempre dato una mano, facendo le ore piccole per tantissime sere”. 

Ad oggi, dopo 63 anni, in Carmine prevale quindi il dispiacere di chiudere rispetto all’orgoglio di tutto quello che ha fatto fino a qui: “Ringrazio tutti i clienti che ho avuto e che hanno apprezzato le mie pizze”. 

Da pochi minuti Carmine Bordese ha appoggiato “la pala al chiodo” per l’ultima volta ma per fortuna, da anni, sempre ad Alessandria, può comunque contare su un erede: suo nipote Giuseppe Giordano, l’ideatore del Pizz’ino.

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