Autore Redazione
venerdì
19 Dicembre 2014
11:32
Condividi
Cronaca - Acqui Terme

Spacciavano cocaina ad Acqui Terme: in manette un violinista e un operaio

Spacciavano cocaina ad Acqui Terme: in manette un violinista e un operaio

ACQUI TERME  – Per aggiungere gli ultimi tasselli dell’indagine e smantellare un traffico di cocaina nella città termale, i Carabinieri della Compagnia di Acqui Terme hanno dovuto persino “traslocare” temporaneamente  in un’altra caserma dell’Arma. Uno stratagemma escogitato per riuscire a sorvegliare senza essere visti Davide Domenico Timossi, operaio 44enne, residente proprio vicino al Comando di Acqui, arrestato per detenzione ai fini di spaccio insieme al violinista 27enne di origine romena Alex Florin Leonte. Proprio il cognome del musicista, piuttosto noto in provincia, e la capacità di tutti gli arrestati di “mimetizzarsi” tra gli onesti cittadini ha ispirato il nome dell’operazione, “Camaleonte”, illustrata questo venerdì mattina dal Capitano Antonio Quarta. Già a ottobre i militari della città termale erano riusciti a incastrare il primo tassello dell’indagine con l’arresto di Antonino Malacari, muratore 37enne residente a Bistagno. Finito nel mirino dei Carabinieri, i militari erano riusciti a beccarlo con oltre un etto di cocaina e diverso materiale per il confezionamento dello stupefacente. Una quantità ingente per una realtà come Acqui Terme e che, una volta tagliata, avrebbe potuto produrre circa 260 dosi. Una “partita” particolarmente pura e presumibilmente della stessa qualità degli ulteriori 3,5 etti sequestrati complessivamente agli ultimi due arrestati. Osservato nei mesi scorsi il continuo via vai nell’abitazione di Malacari i Carabinieri hanno individuato Timossi e Leonte, anche loro fino a quel momento incensurati. Fatte scattare le manette ai polsi del muratore 37enne i militari hanno quindi portato avanti le indagini concentrandosi proprio sul muratore 44enne e il musicista 27enne. Raccolti tutti gli elementi utili i Carabinieri hanno perquisito le case dei due uomini. All’interno della sella della moto di grossa cilindrata del violinista Leonte  i Carabinieri hanno però recuperato la maggior parte dei 3,5 etti di droga sequestrata.  Secondo la ricostruzione dei militari era proprio il musicista di origine romena a rifornire di cocaina Malacari e Timossi,  “i cavalli” come si chiamano in gergo. La droga veniva quindi venduta nelle rispettive abitazioni dei due uomini. Un continuo via vai di gente, ha raccontato ancora il Capitano Quarta, tra cui diverse persone benestanti. Il traffico di cocaina si rivolge del resto a una fascia di mercato “medio-alta” e non a caso i militari hanno sequestrato nell’abitazione del violinista anche 24 mila euro in contanti, oltre a una Bmw e la moto usata dal musicista come “nascondiglio” della droga. L’indagine comunque prosegue. Nei prossimi giorni, ha concluso il Capitano Quarta, i militari ascolteranno la ventina di clienti “identificati” durante i quattro mesi di indagini per chiarire la loro posizione.   

Condividi