16 Gennaio 2020
10:23
Marchio Borsalino: due anni di indagini portano alla contestazione della bancarotta fraudolenta preferenziale
ALESSANDRIA – Al termine di due anni di lavoro, la complessa indagine della Guardia di Finanza, diretta dal Procuratore Aggiunto della Repubblica di Alessandria, Tiziano Masini, relativa al fallimento della Borsalino Giuseppe & Fratello S.p.A., ha portato alla contestazione, nei confronti di diversi soggetti, di più reati fallimentari, tra cui la bancarotta fraudolenta preferenziale (ndr: delitto con cui si punisce colui che, volutamente, preferisce soddisfare alcuni creditori piuttosto che altri, violando così la par condicio creditorum), conseguenza dei rapporti economico-finanziari stretti tra la Borsalino e la Haeres Equita S.r.l.
Tutto è iniziato nel 2008, quando la società Borsalino, a causa della situazione finanziaria in cui versava, ha venduto all’istituto Mediocredito italiano S.p.A. il proprio marchio, prendendolo in lease back dallo stesso istituto di credito. Nel 2015 l’azienda venne data in locazione alla Haeres Equita s.r.l. insieme al diritto di utilizzo del marchio.
Alla fine del 2016, dopo l’opposizione al concordato preventivo da parte del Tribunale di Alessandria, la Haeres ha cessato di corrispondere i pagamenti dei canoni di leasing per l’uso del marchio, provocando così la revoca del contratto ma, dopo pochi giorni, la stessa Haeres aveva acquistato il bene direttamente da Mediocredito, che ha corrisposto alla Borsalino, locataria del marchio, un importo assai inferiore al suo valore residuo. Come rilevato dalle indagini, nonostante gli amministratori di Borsalino fossero a conoscenza degli omessi pagamenti, non hanno esercitato le azioni necessarie a tutelare i diritti di credito della società contribuendo, in tal modo, a creare le condizioni determinanti per la risoluzione del contratto di leasing e il successivo acquisto del brand.
In base alla ricostruzione il trasferimento della proprietà del marchio avvenuto con queste modalità ha permesso l’aggiramento della procedura competitiva prevista dalla legge fallimentare, cessione del bene al miglior offerente. Una situazione che secondo gli inquirenti ha provocato “un grave danno patrimoniale per i creditori della Borsalino che, intervenuto il fallimento, pativa un gravissimo depauperamento economico“.
Tutti gli accertamenti hanno permesso di contestare più reati fallimentari mentre l’operazione di vendita del marchio Borsalino, da Mediocredito italiano S.p.A alla Haeres Equita S.r.l., è stata riqualificata durante le indagini come distrazione di uno dei maggiori asset dell’azienda.
Il marchio Borsalino, per un valore di 17.500.000 euro circa è stato sequestrato dai finanzieri del Comando Provinciale nel febbraio 2018, in esecuzione di ordinanza emessa dal G.I.P. del Tribunale Alessandria, ed è stato restituito nel giugno dello stesso a seguito di accordo transattivo tra le parti.
Le indagini svolte, durate circa due anni, dai militari del Nucleo di Polizia Economico- Finanziaria della Guardia di Finanza di Alessandria (anche attraverso accertamenti tecnici, sviluppo di segnalazioni di operazioni sospette, esame della ponderosa documentazione acquisita agli atti ed audizione di persone informate sui fatti) hanno consentito di ben delineare le strategie aziendali fraudolente delle società oggetto di indagine.
In questo modo l’attività della Guardia di Finanza di Alessandria a tutela del mercato dei capitali prosegue attraverso una continua azione volta a individuare queste tipologie di illeciti e a contrastarne i molteplici effetti negativi, come l’ostacolo alla normale concorrenza tra le imprese, il danneggiamento delle risorse economiche dello Stato.