21 Gennaio 2020
01:38
Lavoratori delle agenzie fiscali protestano contro il Governo: giovedì due ore di stop
ALESSANDRIA – I lavoratori delle Agenzie fiscali tornano a manifestare contro il Governo. Lo stop, indetto per giovedì 23 gennaio, riguarderà i dipendenti delle Agenzie delle Entrate, delle Dogane e dei Monopoli. La protesta, voluta da Cgil, Cisl, Uil, Unsa ed Flp, poggia sul mancato riconoscimento del salario di produttività nonostante il raggiungimento degli obiettivi concordati nonostante le denunciate carenze organizzative che, secondo le parti sociali, non permettono più di coprire i servizi essenziali. Solo in Piemonte, nel 2020, 700 persone andranno in pensione, sostituite da appena 60 nuovi funzionari mentre rimarranno 3 dirigenti sebbene già oggi siano costretti a dividersi su più territori.
A tutto questo si aggiunge il taglio continuo dei fondi per i lavoratori, “un’organizzazione obsoleta e la paralisi dovuta all’assenza di un interlocutore, in quanto la politica non è stata capace di nominare né i direttori dell’Agenzia, nomine di competenza governativa, né i comitati di gestione, la cui nomina spetta invece solo al Ministero dell’Economia e delle Finanze”.
“Sinora – dichiarano i sindacati – abbiamo atteso con molto senso di responsabilità perché il Governo aveva promesso soluzioni ai problemi da noi posti con il Decreto Fiscale e la successiva Legge di Bilancio. Dopo il 10 dicembre, data fissata per un incontro con il Viceministro Misiani e successivamente dallo stesso cancellata, il Governo è sparito dai nostri radar e le promesse fatte sono state disattese completamente”,
“La stessa questione della dirigenza e delle figure di coordinamento intermedie è preoccupante. In Piemonte la Direzione Regionale è retta ad interim dalla Direttrice Regionale della Liguria, il Direttore provinciale di Novara regge ad interim le DDPP di Biella e del Vco; quello di Asti si divide con Alessandria; il Direttore del Catasto di Torino dirige anche Vercelli, mentre quello di Cuneo è anche Direttore di Savona. Questa situazione è destinata a peggiorare, considerando il fatto che, per effetto dei pensionamenti, entro il 2020 i dirigenti in Piemonte rimarranno in tutto tre.
Le figure di coordinamento previste per legge e nominate nel corso degli ultimi mesi rischiano di essere bocciate dalla Corte Costituzionale , che dovrà pronunciarsi sulla loro legittimità il prossimo 25 febbraio. A ciò si aggiunga che dal primo gennaio sono decaduti tutti gli incarichi di capo team. Insomma le Agenzie fiscali sono un’organizzazione senza Direttore generale, senza comitato di gestione, senza dirigenti, senza quadri intermedi, senza personale. “
“A dispetto di tutto ciò – denunciano i sindacati – continuiamo ad assistere alle passerelle televisive dei nostri governanti che assicurano un tesoretto di oltre 3 milioni di euro dalla lotta all’evasione. Nella situaizone attuale questa è una utopia e i lavoratori del Fisco non vogliono rendersi complici di un buco nel bilancio dello Stato che è attribuibile esclusivamente a coloro che non si stanno occupando di investire nella macchina fiscale e nei suoi lavoratori. Oltra a ciò, in queste condizioni l’Agenzia delle Dogane e dei Monopoli dovrà affrontare la scadenza del 31 gennaio, data in cui è prevista la Brexit, che comporterà un aumento esponenziale dei traffici merci sull’Italia. Stiamo difendendo i nostri salari – concludono le forze sociali – e, soprattutto, il nostro diritto/dovere di lavorare per lo Stato e i suoi cittadini in maniera concreta ed efficace, con un’organizzazione moderna e funzionale”.