Autore Redazione
venerdì
2 Gennaio 2015
00:00
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Cronaca - Novi Ligure

Saldi: per il Codacons inutile anticiparli al 3 gennaio “gli italiani non hanno soldi”

Saldi: per il Codacons inutile anticiparli al 3 gennaio “gli italiani non hanno soldi”

PROVINCIA – E’ tutto pronto anche nei negozi della provincia per l’avvio dei saldi invernali. La corsa all’offerta a prezzo scontato partirà domani, sabato 3 gennaio. Anticipati di due giorni per non perdere l’occasione di un week-end di shopping,  i saldi, secondo il Codacons, non riusciranno a far sorridere i commercianti italiani. Come sottolineato dall’associazione, la partenza anticipata non avrà alcun tipo di influenza sulla capacità di spesa degli italiani. Le famiglie, ha sottolineato il Codacons, arrivano ai saldi col portafogli  già svuotato dalle spese per le feste natalizie e di fine anno. Il budget , già di per sé scarso, a pochi giorni dallo sforzo per imbastire le tavole di pranzi e cenoni, secondo il Codacons, è oggi ancora “più risicato”.  In base ai dati raccolti dall’associazione, quindi, l’andamento dei  saldi sarà ancora una volta negativo, con vendite che subiranno una riduzione media del -8% rispetto allo scorso anno, e una spesa che non supererà quota 184 euro a famiglia. Solo il 35% delle famiglie  farà qualche acquisto durante i saldi. Di certo non una buona prospettiva anche per i commercianti della provincia dopo il  Natale “di certo non scoppiettante” sul fronte degli acquisti, ha sottolineato il Presidente provinciale Ascom, Luigi Boano. Dati sull’andamento del commercio alessandrino “ante 25 dicembre” non sono ancora disponibili, ma il Natale targato 2014, secondo il Preside, non ha fatto segnare picchi di vendita,  confermando il trend già registrato negli anni passati. In molti, del resto, avranno fatto i conti in tasca e magari posticipato acquisti soprattutto di capi di abbigliamento o calzature ai saldi di domani. Il tema delle svendite a distanza ravvicinata dalla feste è sul piatto da ormai diverso tempo e secondo il Presidente Ascom  è ora arrivato il momento di affrontarlo nella sua totalità. “Bisogna ridisegnare la legge, ferma a circa 15 anni fa. All’epoca non c’era ancora la crisi economica e, soprattutto, non erano così diffusi gli outlet. Sarebbe interessante cominciare ad affrontare tutti i temi che girano intorno alla vendita dai saldi alle promozioni. Per fortuna in provincia non è così, ma nel resto d’Italia sono tanti i negozianti che  aprono e chiudono in continuazione partite Iva per poter aggirare la norma che vieta di fare sconti e promozioni nei 40 giorni antecedenti i saldi. Rivedere la legge sui saldi non è semplice perché bisogna trovare un punto d’intesa tra le piccole realtà commerciali, i centri più grandi e gli outlet. Per noi la soluzione non è quella dei “saldi liberi”, perché siamo convinti che servano dei paletti, ma davvero irremovibili. In ogni caso negli ultimi 15 anni il mondo è profondamente cambiato e la norma sui saldi va adeguata a questi cambiamenti”.

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