4 Febbraio 2020
15:21
“Istituzioni responsabili di un aborto”: lo sconforto di Emanuele Locci
ALESSANDRIA – In un lungo post sulla sua pagina Facebook il presidente del Consiglio Comunale Emanuele Locci ha raccontato il dramma di una coppia. Come ha scritto l’esponente di Alessandria Migliore “le istituzioni non sono state in grado di dare una risposta” a chi chiedeva un tetto sulla testa per far nascere un bambino e che, ora, ha deciso di abortire. “La rabbia per l’impotenza di non aver potuto evitare questo aborto mi porta a questa confessione” ha scritto il politico di centro destra.
Da quanto è emerso infatti, da entrambe le famiglie dei due ragazzi era arrivato il rifiuto ad accogliere la nascita del bambino a causa di gravi situazioni personali, in un caso, e di una ferma contrarietà ad accettare la gravidanza, nell’altro. Per questo la coppia, inizialmente decisa a portare avanti la gravidanza, si era rivolta al Comune di Alessandria. A rallentare la procedura di assegnazione di un alloggio, inoltre, sarebbe stato il fatto che la madre non vivesse nel Comune di Alessandria.
“Non voglio mettere in imbarazzo nessuno, ma si possono immaginare di quali enti parlo” ha raccontato Emanuele Locci a Radio Gold “io faccio parte del Comune e, ripeto, non siamo stati in grado di dare una risposta. Ho chiamato tutti. Non voglio puntare il dito contro qualcuno ma rendere consapevoli che non abbiamo dato una risposta a un caso di povertà. Il mio non è un discorso ideologico. La donna era intenzionata a tenere il bambino ma non l’ha fatto per problemi economici. Questa situazione meritava una risposta: non ci si può sentire obbligati ad abortire dal contesto economico. Aveva già fissato appuntamento all’ospedale e poi lo aveva spostato in attesa di una risposta. In questi giorni, poi, non riuscivamo più a contattarla. Ci siamo riusciti solo qualche ora fa e abbiamo saputo quello che è successo”.
Una situazione che, secondo Locci, forse si sarebbe potuta risolvere se la sua mozione “pro vita” avesse avuto un esito diverso: “E’ stata strumentalizzata come se volessi abolire la 194. Se fosse stata discussa ed approvata introducendo un sostegno, come prevede la Legge 194, affinché fossero portate avanti dal Comune iniziative utili per evitare casi tragici come questo sarebbe stato un male o un bene? Il ricorso all’aborto è sempre una scelta tragica, se fatta per motivi economici a causa dell’incapacità delle istituzioni a dare una risposta alla povertà diventa una responsabilità criminale di tutte le istituzioni”.
“Il Comune ha fatto tutto il possibile” ha sottolineato a Radio Gold l’assessore alle Politiche Sociali, Piervittorio Ciccaglioni “ siamo venuti a conoscenza della situazione solo qualche giorno fa e subito ero intervenuto coi servizi sociali, cercando di dare delle risposte. Avevamo avviato un percorso: il ragazzo poteva dormire nell’ostello della Caritas. Per il futuro avevo preso l’impegno di cercare di garantire a quella famiglia una sistemazione. Purtroppo le leggi ci impedivano di agire in tempi rapidi. Di sicuro è una sconfitta ma, ripeto, tutto quello che si poteva fare lo avevamo fatto. Capisco la posizione di Locci ma è grave dire che il Comune è responsabile. Noi ci siamo attivati immediatamente destinando il ragazzo all’Ostello, nella speranza che dalla famiglia di lei arrivasse una apertura. Eravamo anche eventualmente pronti a contattare privati. Locci era a conoscenza che non era una situazione risolvibile così facilmente dal punto di vista tecnico, visto che la ragazza non abitava qui”.
Foto di repertorio