9 Gennaio 2015
13:42
Alexandria: Cgil e Cisl chiedono un incontro con l’azienda per chiarimenti e per tutelare gli ex dipendenti
La chiusura del calzaturificio Alexandria è un dramma per tutti. Per la città, che perde un altra parte della propria storia, per chi ha iniziato questa attività e per chi ha lavorato fin dall’inizio o da poco tempo. Proprio quest’ultimo caso ha indotto i sindacati di categoria di Cgil e Cisl a manifestare le preoccupazioni per il destino dei lavoratori. Maria Iennaco, Filctem Cgil e Claudia Cavallaretto della Femca Cisl, hanno ricostruito la storia degli ultimi mesi nel comunicato che riportiamo:
“Nella prima settimana del mese di dicembre 2014, dopo vari solleciti e pressioni da parte del sindacato e dei lavoratori per fare chiarimento sulla motivazione che aveva portato l’azienda a non far rientrare nessun lavoratore dalla cassa integrazione, a differenza degli altri anni, si sono tenuti alcuni incontri presso l’associazione datoriale della società, Confindustria di Alessandria, dove l’azienda comunicava la possibilità di un concordato preventivo. In seguito a distanza di qualche settimana la comunicazione fatta dall’azienda era quella di un’inevitabile chiusura o fallimento. Il 13 dicembre si è tenuta l’assemblea con i lavoratori per comunicare le intenzioni dell’azienda. Il sindacato aveva chiesto alla società la disponibilità ad un percorso di ammortizzatori sociali che in qualche modo garantisse alle 58 famiglie un paracadute, in quanto a partire dal 01/01/2015 sarebbe entrata in vigore la modifica rispetto alla procedura di mobilità (vedi riforma Fornero) che vede la riduzione dei periodi di copertura. La maggioranza dei lavoratori in forza presso il Calzaturificio ha più di 50 anni di età anagrafica e questi rispetto alla riforma si vedranno ridurre dai 36 mesi ai 24 mesi la mobilità; stessa penalizzazione la subiranno i lavoratori compresi nella fascia di età tra i 40 e 50 anni, passando da 24 mesi a 18 mesi. Si puntualizza che circa 8/10 persone per effetto della riforma non riusciranno ad agganciarsi alla pensione. Inoltre la maggior parte dei lavoratori ha avuto questa come prima ed unica occupazione, essendo nati e cresciuti professionalmente in quest’azienda dove hanno maturato un’esperienza nel campo del calzaturiero dove tale specificità sul territorio alessandrino era ormai rimasta l’ultima di rilievo numerico. Le organizzazioni sindacali hanno chiesto un incontro urgente alla società presso la Direzione Provinciale del Lavoro per avere dei chiarimenti sul percorso e su quali tutele possibili si potranno mettere in campo per salvaguardare i lavoratori”.