Autore Redazione
lunedì
9 Marzo 2020
08:41
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Cronaca - Casale Monferrato

Cerutti: tra aprile e maggio previsto l’ingresso di due nuovi soci

La volontà è quella di dare in affitto un ramo d’azienda per sette mesi circa finalizzato alla nascita successiva di una nuova società per rilanciare il nome Cerutti
Cerutti: tra aprile e maggio previsto l’ingresso di due nuovi soci

VERCELLI – Sembra esserci un bagliore in fondo al tunnel dell’affaire Cerutti. È quanto emerge da un incontro che si è tenuto nello stabilimento di Vercelli tra la proprietà e le organizzazioni sindacali. L’azienda che opera nel settore della progettazione e costruzione di macchine ed attrezzature per la stampa ha garantito che si sta per concludere la trattativa con due potenziali soci che si uniranno alla famiglia Cerutti tra l’inizio di aprile e la metà di maggio. La volontà è quella di dare in affitto un ramo d’azienda per sette mesi circa finalizzato alla nascita successiva di una nuova società per rilanciare il nome Cerutti nel mercato. In questo senso verranno fatti investimenti importanti per una produzione annua di 15/17 macchinari.

La sede produttiva sarà lo stabilimento di Vercelli, mentre a Casale Monferrato rimarranno gli uffici tecnici, l’amministrazione e la parte commerciale. Questo almeno in una prima fase poi verrà valutato se spostare anche questi nella nuova Azienda per rendere il tutto più dinamico ed efficiente. Il personale interessato nella parte produttiva verrà invece trasferito a Vercelli presumibilmente entro la metà do aprile. Tali operazioni, tuttavia, comporteranno anche l’esubero dichiarato di circa 130 dipendenti tra i due siti di Casale Monferrato e Vercelli. In questo periodo transitorio che durerà fino all’affitto del ramo d’azienda le rotazioni rimarranno simili a quelle attuali e quindi eque all’interno dei reparti e uffici.

Le sigle sindacali fanno inoltre sapere che presto si aprirà un nuovo tavolo di confronto con l’azienda finalizzato alla migliore gestione del percorso, il tutto per impedire che questo processo transitorio non si trasformi in una piaga sociale che per il casalese si trasformerebbe nella perdita a breve di una realtà industriale storica in un territorio già di suo indebolito dalle crisi pesanti che lo hanno interessato.

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