11 Marzo 2020
05:04
“Tutto in fiamme e ci lanciavano contro oggetti”: il racconto dal carcere San Michele
ALESSANDRIA – Sono servite più di quattro ore agli agenti di Polizia Penitenziaria del carcere San Michele di Alessandria per sedare la rivolta di diversi detenuti divampata lunedì all’interno di una sezione al primo piano della struttura per protestare contro lo stop ai colloqui imposto a causa del coronavirus.
“Tutto è iniziato intorno alle 17.30” ha raccontato a Radio Gold Cataldo Pino, vice segretario regionale dell’Osapp, Organizzazione Sindacale Autonoma della Polizia Penitenziaria “circa 20 detenuti si sono barricati all’interno del reparto, coinvolgendo, loro malgrado, anche gli altri 25. E’ stato dato fuoco a tutto: materassi, lenzuola, il frigo, mobili, sedie. Hanno bloccato l’ingresso col carrello utilizzato per trasportare il cibo. Non è stato semplice forzare la porta, entrare e riportare la calma. Voglio sottolineare il coraggio di tutti i miei colleghi, apprezzato dagli uffici giudiziari e dal Magistrato di Sorveglianza di Alessandria. Tutti si sono complimentati. Alla fine la protesta è stata placata senza alcun detenuto ferito. Noi eravamo circa 70, muniti solo di idranti, manganelli e maschere per evitare l’intossicazione. C’era tantissimo fumo. Alla fine due agenti sono stati portati in ospedale perché intossicati. Un altro mio collega è stato colpito dal carrello del cibo al ginocchio e alla caviglia, ne avrà per circa dieci giorni”.
Secondo il racconto del vicesegretario Pino, infatti, dopo che gli agenti sono entrati nel reparto i detenuti hanno lanciato loro diversi oggetti, nel tentativo di fermarli: “Avevano anche divelto le telecamere e ce le gettavano addosso. Il reparto ora è inutilizzabile e lo sarà per diverso tempo. Tutti i detenuti saranno trasferiti in altre carceri della regione. Coloro che hanno fomentato la rivolta già non si trovano più ad Alessandria“.
“Abbiamo chiesto con forza e lo ribadiamo che il governo e in particolare il Presidente del Consiglio Conte prendano in mano, con urgenza la situazione delle carceri italiane prima che il sistema penitenziario collassi definitiva mente” ha detto il Segretario Generale dell’Osapp Leo Beneduci “Ribadiamo con forza, la necessità di un urgente commissariamento del DAP a fronte di un così lampante fallimento delle politiche penitenziarie improntate esclusivamente sul benessere dei detenuti. Altrettanto fallimentari, inoltre, i programmi attuati, a spese dei contribuenti nelle carceri e rivolti a quei detenuti che per le devastazioni attuate si sono dimostrati in questo momento più violenti di quando dovevano fare ingresso in carcere come risultato evidente in questi giorni a tutti i cittadini. Il personale di Polizia Penitenziaria, pertanto, malgrado il coraggio e la professionalità dimostrati per sedare senza eccessive conseguenze le decine di rivolte di queste ultime ore, in assenza di strumenti, così come allo sbaraglio anche riguardo al contagio da coronavirus, perchè privo di mascherine, igienizzanti, guanti e ogni altro presidio medico sanitario non potrà resistere ancora a lungo e quanto di grave accaduto a Foggia è la riprova delle conseguenze di tale stato di fatto che potrebbero verificarsi presto anche in altre sedi”.
“Siamo vicini alla Polizia penitenziaria di tutta Italia e alle Forze dell’ordine” ha sottolineato il capogruppo della Lega alla Camera Riccardo Molinari “come previsto, il tam tam delle proteste dei detenuti sta diventando una bomba ad orologeria in tutte le carceri del Paese. L’emergenza del Coronavirus non può e non deve diventare una scorciatoia per uscire e chi suffraga questa tesi è il primo complice di questi gravissimi disordini. Superata l’emergenza sanitaria sarà necessaria una ristrutturazione dei penitenziari come la Lega chiede da tempo: meno affollamento di detenuti e più Polizia penitenziaria a sicurezza delle strutture”.
“Esprimo la massima solidarietà e vicinanza alla Polizia penitenziaria” ha aggiunto Maurizio Sciaudone, presidente del gruppo consiliare di Forza Italia al Comune di Alessandria “siamo vicini a tutti gli operatori, e in modo particolare agli agenti rimasti feriti per fortuna in modo non grave, e interpreto in questo senso il sentimento di tutta l’amministrazione di centrodestra, che ogni giorno sono impegnati in un lavoro delicato e complesso, svolto purtroppo in condizioni non certo ottimali, fra carenze di organico e problemi organizzativi. Lo Stato deve rispondere con decisione alle rivolte e sostenere la Polizia penitenziaria. C’è un problema di sicurezza fisica nelle carceri italiane, mentre gli operatori dovrebbero essere messi nelle condizioni di massima sicurezza all’interno delle strutture. Il carcere è un sistema chiuso, la presenza del virus potrebbe avere effetti devastanti”.