15 Marzo 2020
05:34
Coronavirus: in due supermercati le paure e le lamentele dei dipendenti
ALESSANDRIA – “Siamo delle potenziali bombe a orologeria. E se fossimo anche noi positivi?“. In questi giorni così difficili caratterizzati dall’emergenza coronavirus un dipendente del supermercato Esselunga di Alessandria ha criticato le procedure adottate dalla direzione del punto vendita del capoluogo.
“Da settimane chiedevamo delle mascherine di protezione, sono arrivate solo qualche giorno fa ma non sono certificate. Non abbiamo affatto la certezza che assolvano alla loro funzione. Non sono marchiate con alcuna certificazione della comunità europea. Fungono solo da sicurezza psicologica per i clienti. Tanti di noi hanno comprato autonomamente quelle vere, FFP2 o FFP3, ma è successo che ci è stato detto di toglierle e indossare quelle fornite dall’azienda. Molti si sono rifiutati. Non ci sentiamo tutelati: e soprattutto potremmo essere, senza saperlo, dei potenziali contagianti, visto che sappiamo benissimo come il virus possa colpire ma non manifestare sintomi. Siamo preoccupati: e se ce ne andiamo via perché contrari a queste procedure rischiamo la denuncia per abbandono del posto di lavoro. Fino a pochi giorni fa, inoltre, non venivano fatti rispettare gli ingressi contingentati e i clienti entravano in massa”.
“Una lavoratrice dell’Esselunga di Alessandria aveva comprato una mascherina col filtro e l’aveva indossata ma gli è stato chiesto di toglierla e di indossare quella dell’azienda, minacciandola con una possibile lettera di contestazione” ha aggiunto a Radio Gold Maura Settimo, segretario provinciale Uiltucs Uil “ho parlato col responsabile del personale e mi è stato detto che i lavoratori devono indossare il materiale che viene fornito. Mi sembrano puntigli che non fanno bene al clima”.
Dalla sede centrale di Esselunga l’amministratore delegato Sami Kahale ha precisato che “per tutto il personale sono state fornite mascherine respiratorie, guanti monouso e flaconcini di gel disinfettante da taschino. Per tutti i nostri negozi, abbiamo potenziato i servizi di pulizia, attraverso il rafforzamento delle frequenze e modalità di pulizia dei servizi igienici sia dei clienti, sia dei dipendenti. Abbiamo anche attivato, dove possibile, anche l’apertura alternata delle casse nei negozi, sulle quali saranno posizionati dei divisori entro la prossima settimana. Inoltre, stiamo collocando le strisce segnaletiche di distanza in prossimità dei reparti assistiti. Per tutti i nostri clienti, abbiamo predisposto guanti in prossimità dei box carrelli e di erogatori di gel disinfettante per le mani; l’installazione di cartelloni e la diffusione di audio messaggi informativi per ricordare di rispettare la distanza interpersonale minima; il contingentamento degli ingressi da parte di una guardia situata all’entrata dei negozi”.
L’AD Sami Kahale ha anche fatto un appello ai clienti, ricordando loro di rispettare tutte le direttive contenute nel Dpcm: “Non affollate i negozi specialmente nelle prime ore del mattino; siamo aperti tutti i giorni con orario continuato e senza modifiche. Venite possibilmente da soli per effettuare la spesa, in modo da limitare al massimo assembramenti e contatti. Usate tutti i parcheggi sui vari piani e, se disponibile, anche l’area esterna. Quando si accede dai parcheggi usate le rampe, poiché gli ascensori sono disponibili solamente per i disabili. Non effettuate spese superiori alle esigenze, perché non esistono problemi di rifornimento in alcun modo. Mantenete sempre e ovunque la distanza di sicurezza di un metro, come da disposizioni sanitarie e per rispetto degli altri clienti e del personale Esselunga”.
Sabato mattina, inoltre, è esplosa la protesta delle dipendenti dell’Iper di Tortona. “Nei giorni scorsi le cassiere si erano procurate autonomamente le mascherine. Ieri è arrivata una fornitura ma è stata messa in vendita per i clienti. Questo ha fatto arrabbiare non poco il personale” ha raccontato ancora a Radio Gold il segretario provinciale di Uiltucs Uil “l’episodio di Tortona dimostra che c’è poco rispetto per i dipendenti. Visto che siamo in un momento di particolare tensione ho chiesto a entrambe le aziende di cercare di fare di tutto per abbassare questa tensione, i lavoratori sono particolarmente scossi. All’Iper di Tortona, in particolare, non escludiamo possibili scioperi. Abbiamo scritto a entrambe le aziende di venire incontro ai lavoratori e di fare passi avanti ma le controparti si dimostrano al momento sorde“.
Foto di Stefano Ferrario da Pixabay