19 Marzo 2020
09:38
Coronavirus: troppi contagi e il Governo valuta nuove restrizioni e taglio sport all’aperto
ROMA – “State a casa“. Quante volte abbiamo sentito questa frase? In televisione, in radio, sui giornali e sui social. A dircela amici, parenti, politici, personaggi dello sport e della televisione. Eppure c’è ancora molta gente che si disinteressa dei divieti e delle restrizioni. Tanto che nelle ultime 24 ore le forze dell’ordine hanno effettuato in tutta Italia 187.455 controlli con quasi 8.300 persone a cui è stato contestato uno spostamento senza giustificato motivo.
Dati che diventano impressionanti in un periodo di sette giorni: 45.994 denunce complessive di cui 43.595 per aver violato il divieto di spostamento e 926 per false attestazioni. Infine sono quasi 1500 i negozianti denunciati per violazioni delle norme anti-coronavirus. Numeri ancora troppo alti a cui si aggiungono quelli dei contagi in crescita. Solo nella giornata di ieri, mercoledì 18 marzo, nel solo Piemonte si sono verificati quasi 600 contagi.
Ecco che il Governo starebbe pensando a nuove misure restrittive oltre al prolungamento di quelle già in essere. “Credo che nelle prossime ore bisognerà prendere in considerazione la possibilità di porre il divieto completo di attività all’aperto“, ha detto Vincenzo Spadafora, ministro allo Sport, durante una intervista dal Tg1. “Abbiamo lasciato questa opportunità perché ce lo consigliava anche la comunità scientifica. Ma se l’appello di restare a casa non sarà ascoltato saremo costretti anche a porre un divieto assoluto“, ha poi aggiunto. In parole povere vietare in tutto e per tutto il jogging – o qualsiasi altra attività fisica comprese le passeggiate – anche nelle aree verdi non recintate.
Parole molto simili a quelle rilasciate dal premier Giuseppe Conte al Corriere della Sera: “Le misure restrittive funzionano, e quando si raggiungerà il picco, e il contagio comincerà a decrescere, non si potrà tornare subito alla vita di prima. Pertanto, i provvedimenti del Governo non potranno che essere prorogati”, ha spiegato. Questo significherebbe che le misure adottate sino a oggi verranno allungate anche oltre il 3 aprile e in attesa del picco venire anche inasprite. Tra le ipotesi c’è infatti quella di imporre un orario di chiusura anticipato per gli alimentari e contingentare ulteriormente gli ingressi di chi va a fare la spesa. Ma anche gli spostamenti giustificati da esigenze lavorative che invece non sono dimostrate verranno limitate o soppresse.