Autore Redazione
giovedì
22 Gennaio 2015
00:00
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Cronaca - Alessandria

Il progetto “Sepsi@al.t” quarto in Italia secondo la Commissione del Network Joint Commission

Il progetto “Sepsi@al.t” quarto in Italia secondo la Commissione del Network Joint Commission

ALESSANDRIA – Riconoscimento di alto livello per l’Azienda Ospedaliera di Alessandria. Il progetto sepsi@al.t si si è classificato al quarto posto dell’edizione 2015 del Premio per la qualità del Network Joint Commission, la rete internazionale che raccoglie le strutture certificate di tutta Italia e che ha come obiettivo  il miglioramento della qualità e della sicurezza dei pazienti. Il programma attivato dall’Azienda Ospedaliera di Alessandria per uniformare e armonizzare le attività di controllo e prevenzione del rischio infettivo, capace di coniugare la qualità delle cure e la sostenibilità economica ha permesso di superare l’agguerrita concorrenza della maggior parte dei 52 progetti in gara per aggiudicarsi il riconoscimento.  La sepsi, spesso definita in modo generico “avvelenamento del sangue”, è una sindrome clinica complessa, difficile da diagnosticare e trattare, che può evolvere rapidamente verso il quadro di sepsi severa e shock settico che nei casi più gravi possono portare alla morte del paziente. L’Azienda Ospedaliera di Alessandria ha quindi ritenuto utile creare un gruppo di lavoro per indirizzare le attività legate alla sepsi e coinvolgere gli operatori aziendali in percorsi formativi mirati.  A coordinare il progetto Andrea Rocchetti di Microbiologia; Grazia Lomolino, Controllo Infezioni Ospedaliere,  Roberta Bellini Sviluppo Strategico Innovazione e Qualità; Eugenio Mantia, Malattie Infettive; Franca Riva Sviluppo e Promozione Scientifica.

“Il punto di forza del progetto – ha spiegato in particolare Andrea Rocchetti di Microbiologia –  è la sua capillarità che permette di raggiungere tutti gli operatori  uniformandone i comportamenti attraverso istruzioni semplici e condivise; ha consentito di ottenere buoni risultati non solo dal punto di vista clinico migliorando i tempi della diagnosi e della somministrazione degli antibiotici ma anche dal punto di vista economico. Entro il 2015 avremo la possibilità di mappare le sepsi in Azienda integrando le diverse banche dati in un unico database in cui sono stati inseriti tutti i parametri utili al controllo dei singoli eventi. Abbiamo partecipato al bando della Joint Commission a settembre per avere una valutazione esterna autorevole sulla qualità di quanto realizzato. È stata davvero una piacevole sorpresa essere inseriti nella rosa dei quattro finalisti, su 52 progetti inviati. Siamo poi arrivati quarti, ma per noi si tratta di un ottimo risultato, tenuto conto che abbiamo presentato i dati dei primi sei mesi di attività, peraltro lusinghieri dal punto di vista dell’attenzione al paziente (nel velocizzare la somministrazione più appropriata degli antibiotici) e dei costi risparmiati, circa settantamila euro”.   

Nell’ottica del massimo coinvolgimento, il prossimo passo dell’Azienda Ospedaliera sarà la sensibilizzazione dei cittadini che entrano in ospedale, fornendo informazioni chiare sulla sepsi e sui rischi correlati, ricordando la prima e più semplice misura di prevenzione dal rischio infettivo: lavarsi sempre le mani.

 

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