30 Marzo 2020
14:16
Coronavirus: in Piemonte centri antiviolenza attivi e una app per chiedere aiuto
PIEMONTE – Tutti i centri antiviolenza in Piemonte sono operativi. Lo ha sottolineato l’assessore regionale alle Pari Opportunità Chiara Caucino, rassicurando tutte le donne vittime di violenza domestica, uno scenario che l’emergenza coronavirus rischia di acuire viste le misure restrittive imposte per contrastare il covid 19.
“In queste settimane di emergenza sanitaria la Regione non dimentica le donne che vivono situazioni drammatiche e di violenza domestica. Chi avesse necessità a rivolgersi alle strutture antiviolenza lo faccia senza alcun problema” ha sottolineato l’esponente della Giunta Cirio.
Caucino ha anche accolto con favore l’iniziativa della Polizia di Stato di unire le forze per contrastare queste situazioni: “Attraverso la App Youpol è infatti possibile oggi segnalare alla Polizia la violenza domestica e l’applicazione permette di trasmettere in tempo reale immagini e messaggi agli operatori”, ha sottolineato Caucino.
Si tratta di un dispositivo, già destinato a denunciare bullismo e droga nelle scuole, facilmente installabile su smartphone e tablet, accedendo alle piattaforme per i sistemi operativi Ios e Android. Le segnalazioni sono automaticamente geo-referenziate, ma è possibile per l’utente modificare il luogo dove sono avvenuti i fatti. Dalla App è inoltre consentito chiamare direttamente il numero unico di emergenza e, dove non sia ancora attivo, risponderà la sala operativa 113 della Questura. Per chi non vuole registrarsi fornendo i propri dati, è prevista la possibilità di segnalare in forma anonima.
“Ricordo inoltre – prosegue l’assessore – a ogni donna che vivesse un dramma la possibilità di rivolgersi al numero di pubblica utilità 1522 oppure al numero unico di emergenza 112, affinché trovi immediatamente aiuto e protezione. In questi giorni i Centri antiviolenza del Piemonte sono a disposizione e le operatrici, alle quali esprimo tutta la mia stima e vicinanza, prestano un servizio di grande importanza, mettendo a rischio la propria salute per rimanere vicine alle donne”.