6 Aprile 2020
05:04
Famiglia alessandrina in attesa del tampone: messaggio di solidarietà di un lettore
ALESSANDRIA – Una toccante lettera aperta quella scritta da un nostro lettore a Francesca, una mamma alessandrina in attesa da una settimana del tampone per sapere se ha contratto il coronavirus, e come lei anche il marito e uno dei suoi bimbi, di appena 19 mesi.
“Cara Francesca, ignoranza colpevole! Ignoranza di vita composta dal voler apparire e conservare la propria posizione di inutile comando. Ignoranza di persone che oltre a non curarsi della propria salute, non si preoccupano nemmeno della salute dei propri cari e di conseguenza di quella di tutti noi. Ignoranza di chi, pur rivestendo cariche importanti e decisionali, continua a condurre egoisticamente la propria vita e mantenendo i propri interessi, sfrutta e mette in pericolo quella di chi invece sta tentando di preservarla, questa vita. Un’ignoranza voluta colpevolmente e dettata dalla incapacità di vedere nella realtà di questi tragici giorni, una situazione che è sfuggita di mano e che non ha mai visto applicare metodi e direttive sensate.
Cara Francesca, i controlli in relazione alla positività al covid 19, devono essere fatti tempestivamente. In primis per cercare con le terapie mediche di contrastare subito l’insorgere della malattia nella persona colpita, sia ultra anziana che giovanissima, perché tutti abbiamo diritto alle cure e alla vita stessa a prescindere dall’età. E poi perchè non si può continuare a mettere chi lavora nella sanità e nel nostro ospedale nella condizione di essere l’ignaro vettore e possibile causa della mal salute dei propri simili. Tutte le persone impaurite o malate che stanno cercando di ringraziare, con piccole donazioni o semplici parole, medici, infermieri e operatori dell’ospedale di Alessandria, potrebbero essere tradite e infettate proprio da chi tutti i giorni in servizio, spende forze e umanità e nel contempo supplica controlli con dei semplici tamponi o controlli medici, riguardo la propria negatività al virus.
Tutto questo si può vedere come un’umana responsabilità civile e non come atto di eroismo. Gli eroi a volte, possono diventare gli untori, ma sicuramente non per loro colpa! Una colpevole ignoranza dei soggetti che messi ai posti di comando dagli stessi cittadini e lavoratori, ora non stanno ascoltando le richieste di aiuto di chi lavora con abnegazione e fatica, pagando tutto questo anche con la propria salute. Questa ignoranza di responsabilità organizzativa, nasce da una completa assenza in prima linea nelle degenze, nelle sale operatorie e nelle terapie intensive. Ancora questa domenica, festività delle Palme, qui sotto queste luci fredde e al buio sofferente della terapia intensiva, alcuni di noi lottano per cercare di salvare delle vite che ci stanno abbandonando. Anche di domenica ci si ammala e si muore, mentre qualcuno si lamenta di non poter sfruttare la bella giornata di sole con pranzo all’aperto.
Cara Francesca, auguri e combatti per la tua salute e quella dei tuoi cari, combatti contro questa colpevole ignoranza.