27 Gennaio 2015
17:06
Allo storico ristorante il Grappolo presto un piatto per celebrare il ponte Meier
ALESSANDRIA – “Sto pensando a un piatto dedicato al Meier. Ci sarà senz’altro in occasione dell’inaugurazione, anche se non posso dire di cosa si tratta“. Beppe Sardi, cuoco del Grappolo, ha chiuso per un mese il suo ristorante per rinnovarlo completamente e restituirlo agli alessandrini il prossimo 14 febbraio. Ma tra le tante idee che bollono in pentola c’è anche quella di un piatto dedicato alla struttura che sta sorgendo proprio davanti al locale. “Non sarà un dolce – ha spiegato Beppe Sardi a radio Gold News – ma stiamo lavorando a una ricetta che fonda la tradizione alessandrina con il respiro internazionale dell’architetto”.
Beppe Sardi è quindi pronto per una nuova scommessa e soprattutto è pronto per scommettere su Alessandria e sul rinnovato Borgo Rovereto. Anche per questo ha deciso, insieme ai suoi soci, di rinnovare lo storico locale da far sbocciare con una nuova immagine il giorno di San Valentino. Sarà l’occasione per innamorarsi di nuovo della città, ha spiegato a Radio Gold News: “la mia vita è un continuo mettersi in gioco. A cambiare tutto ci vuole del coraggio anche perché andavamo bene però le potenzialità per fare ancora meglio c’erano e ci sono così abbiamo deciso di scommettere su questa nuova avventura“.
A dare questa spinta innovativa la collocazione del Grappolo, in pieno Borgo Rovereto: “le aspettative rispetto al ponte e al Pisu, sono elevate. L’architetto Meier per due volte venne a mangiare da noi e vidi il progetto e il plastico. Già allora dissi che si trattava di una cosa importante. Il nuovo ponte creerà, credo, un bel movimento e io vedo bene questo percorso. Farà da sprone per la città. Non posso dire che mi è tornata la fiducia nella città, perché non mi è mai mancata, però inizio a crederci ancora di più e credo che tutti gli alessandrini dovrebbero iniziare ad avere fiducia. Tutta la zona verrà rivalutata e quindi è una grande occasione per tutti.”
Il ristorante di Beppe Sardi non perderà il legame con la tradizione e quindi con i piatti storici, ma “verranno inseriti piatti ancora più tradizionali a prezzi abbordabili. Vogliamo far entrare i giovani per far degustare loro i prodotti tipici e diversi da quelli ormai standardizzati. Domenica sei ragazzi sono venuti da noi a mangiare il bollito. una cosa da pelle d’oca”.
Alessandria ha bisogno della contagiosa euforia di persone come Beppe Sardi e anche di un bel pizzico di ottimismo. Due ingredienti che possono rappresentare la ricetta giusta per uscire dalla crisi e dare vita a una nuova città.