Autore Redazione
mercoledì
8 Aprile 2020
09:22
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Cronaca - Alessandria

Scarpe&Scarpe: “Stiamo lavorando a un piano di rilancio”

Scarpe&Scarpe: “Stiamo lavorando a un piano di rilancio”

PIEMONTE – Scarpe&Scarpe sta lavorando a un piano di rilancio. Lo comunica la stessa azienda in una nota che specifica lo scenario vissuto dall’azienda in questi mesi. A seguito della crisi per il coronavirusè nata la necessità di mettere in sicurezza l’Azienda con l’unico scopo di progettare un piano di rilancio industriale al fine di garantire la prosecuzione dell’attività e le prospettive di lavoro – ha spiegato Alessandra Miriello, Chief Financial Officer”. La proprietà sabato 4 aprile ha quindi presentato l’istanza di concordato “in bianco” al Tribunale di Torino. “L’Azienda sta già lavorando con un team di consulenti e professionisti al fine di presentare un piano industriale e finanziario che consenta di salvaguardare la continuità aziendale nell’interesse dei creditori e delle maestranze impiegate. Lungo il nostro cammino imprenditoriale abbiamo affrontato numerose sfide. Siamo fiduciosi che potremo uscire da questa crisi e siamo certi che con la collaborazione con le Parti Sociali, gl’Istituti di Credito e i nostri Fornitori, potremo ridare un nuovo impulso e una nuova ripartenza all’attività – conclude Miriello.”

La crisi di Scarpe&Scarpe come di tutto il comparto non legato al cibo era scaturita già dalla fine del mese di febbraio “con un deciso calo delle vendite nell’ordine dell’80%. La chiusura dei 154 negozi Scarpe&Scarpe in tutta Italia a partire dall’8 marzo, e pertanto l’azzeramento degli ingressi da parte dei clienti, ha inevitabilmente portato ad un conseguente azzeramento del fatturato e dei flussi di cassa. Non lo possiamo definire un calo dei consumi, ma un vero e proprio crollo delle vendite. I beni non alimentari sono i più colpiti dalla crisi e, al loro interno, i settori calzature, abbigliamento e accessori sono i più penalizzati, e sono quelli in cui opera la nostra Azienda”.
La situazione ha determinato la temporanea chiusura di tutti i 154 punti vendita, in cui sono impiegati oltre 1.700 dipendenti. “Grazie alla collaborazione fattiva con le Rappresentanze Sindacali CGIL, CISL e UIL, i dipendenti potranno beneficiare degli ammortizzatori sociali previsti dal decreto “Cura Italia” che la Società ha prontamente attivato“. Dipendenti che, ha lamentato la Cisl, a ieri (martedì 7 aprile) avevano ottenuto solo il 60% della retribuzione di febbraio.

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