10 Aprile 2020
23:04
Coronavirus, Cirio: “Pochi tamponi? Ho ereditato un esercito con gravi carenze”
PIEMONTE – Rispetto all’emergenza coronavirus, il presidente del Piemonte Alberto Cirio ha voluto replicare “a chi ha parlato di “caso Piemonte”, ad esempio riguardo al numero di tamponi”. In diretta sulla sua pagina Facebook il Governatore ha esplicitato alcuni dati: “Ad oggi abbiamo fatto circa 60 mila tamponi, meno di Lombardia e Veneto perché ho iniziato questa guerra ereditando un esercito con gravi carenze organizzative. A febbraio avevamo solo 2 laboratori per processare i tamponi, oggi ne abbiamo 18 ed entro martedì il numero salirà a 20, tra strutture pubbliche e private. Due mesi fa nei Servizi di igiene territoriali, quegli enti che hanno gli infermieri deputati a fare i tamponi, lavoravano 456 persone, oggi la cifra è 753. Per arrivare a questi numeri è servito del tempo, occorreva acquistare macchinari e reagenti, in un momento in cui tutto il mondo li cercava, in cui eravamo in guerra. All’inizio potevamo processare solo 120 test al giorno, ora sfioriamo i 5 mila, è stato un lavoro enorme e grandissimo. Per questo motivo non abbiamo i numeri delle regioni Lombardia e Veneto. La questione tamponi, quindi, è infondata”.
“Non ho mai fatto polemica” ha precisato Cirio “ma non posso accettare che chi ha governato prima di noi la sanità piemontese chieda come mai non si fanno più tamponi. Sto conducendo la guerra più dura con un esercito che ho ereditato: ho trovato punte di straordinaria eccellenza come la medicina ospedaliera ma anche delle criticità, rispetto alle strumentazioni che non c’erano e di una medicina territoriale che è stata negli anni lasciata a se stessa, non solo negli ultimi 5 anni”.
“Per il futuro tutti noi dobbiamo trarre un grande insegnamento: in Italia il taglio alla sanità pubblica è stato un grave errore, che ha responsabilità politiche diffuse, nel tempo e nei partiti. Ripartiamo da qui, cercando tutti insieme di migliorarci, con un bagno di realtà e trasparenza verso i cittadini”.
“Continuo a lavorare insieme alla mia squadra, alla giunta, e a tanti consiglieri, anche dell’opposizione, che ci stanno aiutando a curare un Piemonte ferito. Possiamo guarirlo se restiamo uniti, senza perdere tempo a fare polemica, certi che la luce in fondo al tunnel c’è. L’abbiamo vista. Dobbiamo lavorare con lucidità tutti insieme, prima lo si fa tutti insieme e prima ne usciremo”.