15 Aprile 2020
13:43
Cirio: “Situazione coronavirus in Piemonte? La medicina territoriale ha falle”
TORINO – In Piemonte “la medicina territoriale ha delle falle“. A dirlo è stato governatore Alberto Cirio, ospite a Storie Italiane su Rai Uno. Il riferimento è alle segnalazioni di pazienti con sintomi riconducibili al coronavirus sparite nel nulla. “Ero presidente da 7 mesi quando è iniziata l’emergenza e ho preso la sanità che c’era con eccellenze ma anche gravi carenze“, aggiunge il presidente della Regione, per poi puntare il dito sulla situazione sanitaria: “Tra queste la medicina del territorio, figlia di investimenti che non sono stati fatti, che non ha filtrato a sufficienza. L’attenzione però è altissima: quello che c’è nel territorio sta dando il massimo“.
Cirio ha poi ribadito come in Piemonte venga applicata “la linea di rigore dal primo giorno perché siamo attaccati alla Lombardia e perché non possiamo, non potevamo e non potremo far finta di dimenticare che accanto a noi c’è l’epicentro più grande della diffusione del virus. Il contenimento è l’unica arma che abbiamo per tenere sotto controllo i contagi“.
Secondo il governatore proprio la vicinanza con la Lombardia ha creato i problemi maggiori alla nostra regione. “Il coronavirus, in Piemonte, è arrivato dal ceppo lombardo e la prova è che le province di confine con la Lombardia hanno mediamente il doppio dei contagi rispetto alle altre“, ha precisato. “I medici ci dicono che il contagio in Piemonte è arrivato con una settimana di ritardo ed è questo il motivo di questa coda più lunga. Essendo iniziata dopo finirà anche dopo” e bisogna considerare che “se è vero che il numero dei contagi hanno percentuali maggiori rispetto ad altre Regioni, è comunque altrettanto vero che la linea delle terapie intensive diminuisce e aumenta la linea dei guariti. Quindi qualche dato positivo c’è“.