Autore Redazione
sabato
18 Aprile 2020
10:57
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Cronaca - Alessandria

Abonante su riapertura incontri in luoghi neutri dei minori: “Chiediamo alla Regione di ripensare alle modalità”

Abonante su riapertura incontri in luoghi neutri dei minori: “Chiediamo alla Regione di ripensare alle modalità”
ALESSANDRIA – Giorgio Abonante, membro del Partito democratico di Alessandria, entra nel merito della decisione da parte della Regione Piemonte di ripristinare gli incontri in luoghi neutri dei minori accolti nelle comunità, con i loro famigliari. Nella nota del 9 aprile scorso, infatti, la Giunta aveva approvato un provvedimento che permetteva agli enti di riattivare il servizio prestando la massima attenzione del caso per via della diffusione del coronavirus.

Con questa decisione, secondo Abonante, “sostanzialmente si scarica la responsabilità sugli enti gestori delle funzioni socioassistenziali che al momento si trovano obbligati a non riprendere tali incontri. Impossibile dare loro torto, se succedesse qualcosa sarebbero gli unici e diretti responsabili, anche penalmente. In questo quadro si crea una evidente disparità a livello territoriale ma soprattutto si rinuncia a intervenire in quei casi che, previa valutazione dei servizi, potrebbero tornare alla normale gestione relazionale protetta“.

Da qui la proposta con tanto di lettera indirizzata al sindaco Cuttica di Revigliasco, all’assessore alle Politiche sociali Ciccaglioni e al presidente del Consiglio comunale Locci di provare a “studiare un modo per chiedere alla Regione Piemonte di cancellare questo ambiguo scaricabarile che non aiuta nessuno, men che meno i servizi e le persone interessate. Per la stabilità e l’equilibrio delle relazioni famigliari e sociali che innervano il tessuto connettivo della nostra comunità abbiamo bisogno di uno strumento legittimo di intervento affinché ogni caso venga trattato in una cornice amministrativa certa ma soprattutto utile“.
In questo senso potrebbe essere d’aiuto il Protocollo d’intesa fra Unità di Crisi – Regione Piemonte, Prefetture, Città Metropolitana e province del Piemontein particolare se fosse usato di più e meglio l’art. 14 che ha istituito la cabine di regia provinciali. La Regione, questa volta con Dgr, potrebbe ampliare la fattispecie dei casi oggetto di attenzione delle cabine di regia, ex art 14 del Protocollo d’intesa. Come prima cosa occorre verificare: a) se sia stata sia istituita; b) capire come sia stata composta, se sono stati inseriti tutti i rappresentanti espressamente indicati dalle categorie individuate dall’art. 14; c) che agisca in modo permanente. Le cabine di regia sono costituite presso le Province e vedono la presenza della Prefettura che potrebbe autorizzare la ripresa di attività di assistenza sociale, inclusi gli incontri nei Luoghi Neutri, quando i servizi e gli enti competenti ne ravvedessero l’opportunità e le condizioni“.
Abonante sostiene come sia “fondamentale che dalle cabine di regia escano indicazioni chiare e dotate di sufficiente potere giuridico affinché, operativamente, vengano garantite a tutti le condizioni di sicurezza necessarie, DPI e tamponi inclusi. Ma questo vale anche per la gestione dei casi tipici previsti dallo stesso Protocollo d’intesa cioè la gestione dei pazienti a domicilio e nelle strutture per anziani“. In questo senso la Prefettura e la Provincia possono giocare un ruolo decisivo “se Asl e Regione le supportassero adeguatamente e se il senso di questo protocollo d’intesa, ancorché approvato in enorme ritardo, passasse da un approccio burocratico ad uno pratico, considerando la territorialità e i servizi socioassistenziali a 360°, senza dimenticare nessuno“.
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