Autore Redazione
martedì
21 Aprile 2020
05:38
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Cronaca - Alessandria

Assessore Icardi a Report: “In provincia di Alessandria risposta non adeguata al coronavirus”

Assessore Icardi a Report: “In provincia di Alessandria risposta non adeguata al coronavirus”

PROVINCIA DI ALESSANDRIA – Su Rai 3 lunedì sera la trasmissione Report ha raccontato il “Pasticcio Piemonte”. Secondo l’inchiesta del giornalista Emanuele Bellano il sistema regionale ha evidenziato più di una falla nella gestione dell’emergenza coronavirus. “Analisi non fatte, tamponi mancanti, server intasati, e-mail smarrite e rete di medicina territoriale frantumata” la premessa del giornalista Sigfrido Ranucci.

Parte dell’inchiesta si è concentrata anche sulla provincia di Alessandria che “in media ha più contagi di quella di Milano” ha sottolineato Emanuele Bellano. Un aspetto è stato quello della gestione dei casi di possibili contagi nella Sala da Ballo La Cometa di Sale. Alcuni medici di base hanno riferito a Report che le segnalazioni fatte su persone sospette sono cadute nel vuoto e che non sono stati fatti tamponi. Il direttore del 118 regionale, Mario Raviolo, a quel tempo capo dell’Unità di Crisi ha precisato che la fase del controllo, del monitoraggio e del tampone di chi segnalava la sua presenza alla sala da ballo nei giorni indicati dalla Regione nell’appello in tv sul Tg3 Piemonte “non è stata una parte seguita e gestita da noi”. “In alcuni casi non sono stati fatti i tamponi, ma nella gran parte dei casi sì” ha invece replicato l’assessore alla Sanità Luigi Icardi che però ha poi ammesso che “visti i tanti casi in contemporanea in provincia di Alessandria la risposta non è stata adeguata. I sindaci mi hanno segnalato che quell’area territoriale non funzionava”. 

Rispetto all’uso di una maschera con respiratore e della tuta antibatteriologica utilizzata per entrare nel convento delle Piccole Suore Missionarie della Carità di Don Orione, lo stesso Raviolo ha inoltre detto che “sono maschere che garantiscono il massimo della protezione, ne abbiamo circa una decina di maschere di quel tipo. L’alternativa era che indossassi anche io una mascherina chirurgica, ho usato quello che avevo e che poteva proteggermi. La mia eventuale assenza forse avrebbe comportato un problema alla macchina organizzativa”. 

Tutto questo a fronte di testimonianze anonime di soccorritori e operatori sanitari che, alle telecamere di Report, hanno sottolineato di essere costretti a indossare ai piedi sacchetti dell’immondizia chiusi con lo scotch. 

Report si è poi concentrato sull’empasse registrato dai servizi Sisp, Sistema Igiene Sanità Pubblica delle Asl, evidenziando le mail bloccate in ingresso e in uscita a causa del sistema andato in sovraccarico. “Probabilmente il Sisp non ha avuto la capacità di rispondere alle migliaia di mail, per questo già da prima eravamo partiti con una nuova piattaforma informatica” ha sottolineato l’assessore Icardi. “Il Sisp era al collasso? Non so cosa voglia dire, so che c’era un numero di richieste elevatissimo la risposta di Mario Raviolo.

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