21 Aprile 2020
08:43
Conte: “Il 4 maggio l’Italia inizia a riaprire con un piano differenziato per Regioni”
ROMA – “In queste ore continua senza sosta il lavoro del Governo, coadiuvato dall’équipe di esperti, al fine di coordinare la gestione della ‘fase due’, quella della convivenza con il virus“. Lo ha scritto il premier Giuseppe Conte in un lungo post su Facebook. Il premier ha poi voluto sottolineare come “prima della fine di questa settimana confido di comunicarvi questo piano e di illustrarvi i dettagli di questo articolato programma“. L’unica certezza è che verrà applicato “a partire dal prossimo 4 maggio“.
Il Presidente del Consiglio comprende la stanchezza e la frustrazione dei cittadini ormai da tempo chiusi in casa e che vorrebbero “un significativo allentamento delle misure” anti contagio “o, addirittura, la loro totale abolizione. Vi sono poi le esigenze delle imprese e delle attività commerciali di ripartire al più presto. Mi piacerebbe poter dire: riapriamo tutto. Subito. Ripartiamo domattina“. Questo tuttavia “sarebbe irresponsabile. Farebbe risalire la curva del contagio in modo incontrollato e vanificherebbe tutti gli sforzi che abbiamo fatto sin qui. Tutti insieme“.
Anche per questo il Governo prenderà decisioni sulla fase 2 “nell’esclusivo interesse di tutto il Paese. Nell’interesse dei cittadini del Nord, del Centro, del Sud e delle Isole. Non permetterò mai che si creino divisioni. Dobbiamo marciare uniti e mantenere alto lo spirito di comunità“. Questo non vuol dire che non verrà attuato un piano ad hoc a seconda dei casi: “Nei prossimi giorni analizzeremo a fondo questo piano di riapertura e ne approfondiremo tutti i dettagli. Alla fine, ci assumeremo la responsabilità delle decisioni, che spettano al Governo e che non possono essere certo demandate agli esperti, che pure ci offrono una preziosa base di valutazione“. Ecco che si prospetta così che si prospetta “la stesura di un piano per una graduale e sostenibile riapertura, che tenga conto di tutti i molteplici aspetti, operativi e scientifici“.
In questa fase il Governo non vuole sottovalutare nulla poiché farlo significherebbe interrompere quanto di buono fatto con i sacrifici di tutti gli italiani. “Non possiamo permetterci di agire affidandoci all’improvvisazione. Non possiamo abbandonare la linea della massima cautela, anche nella prospettiva della ripartenza. Non possiamo affidarci a decisioni estemporanee pur di assecondare una parte dell’opinione pubblica o di soddisfare le richieste di alcune categorie produttive, di singole aziende o di specifiche Regioni. L’allentamento delle misure deve avvenire sulla base di un piano ben strutturato e articolato“, ha aggiunto. Succederà così che si attuerà una ripartenza “sulla base di un programma che prenda in considerazione tutti i dettagli e incroci tutti i dati. Un programma serio, scientifico“.
Conte è anche consapevole che “l’allentamento porta con sé il rischio concreto di un deciso innalzamento della curva dei contagi e dobbiamo essere preparati a contenere questa risalita ai minimi livelli, in modo che il rischio del contagio risulti tollerabile soprattutto in considerazione della recettività delle nostre strutture ospedaliere“. La volontà è quella di non limitarsi a “pretendere, da parte della singola impresa, il rispetto del protocollo di sicurezza nei luoghi di lavoro che pure abbiamo predisposto per questa epidemia. Dobbiamo valutare anche i flussi dei lavoratori che la riapertura di questa impresa genera. Le percentuali di chi usa i mezzi pubblici, i mezzi privati, in quali orari, con quale densità“.
Foto tratta dal profilo Facebook di Giuseppe Conte