Autore Redazione
mercoledì
22 Aprile 2020
10:30
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Cronaca - Alessandria

Il Piemonte pensa a come ripartire: ecco cosa c’è sul tavolo della Regione

Il Piemonte pensa a come ripartire: ecco cosa c’è sul tavolo della Regione

PIEMONTE – Non è un segreto che Governo e Regioni abbiano tutta l’intenzione di ripartire dopo un mese e più di lockdown. La data individuata è quella del 4 maggio con Conte che, nell’informativa al Senato di ieri, ha parlato di una ripresa in sordina con mascherine obbligatorie e distanziamento sociale. Su una possibile fase 2 sta lavorando anche la Regione Piemonte che da martedì può contare su una task force di esperti per stilare un piano adatto alla ripartenza dell’economia e, di conseguenza, di una vita pseudo normale. “Come da indicazione del presidente Cirioentro luglio presenteremo un piano organizzativo applicabile operativamente già a settembre. Nell’immediato, forniremo alla politica delle indicazioni tecniche e scientifiche sulle misure di contenimento sociale“, ha spiegato Fazio.

Tra le prime cose al vaglio della task force di Regione e Politecnico di Torino, coinvolto nello studio, c’è la riapertura degli asili nido. “Abbiamo avviato il confronto con l’Ufficio Scolastico Regionale per programmare, nel rispetto delle regole e della sicurezza, la ripartenza degli asili nido a giugno e per prevedere dei luoghi che i bambini possano frequentare mentre i genitori lavorano visto che mancheranno attività di supporto alle famiglie come i centri estivi“, ha spiegato il rettore del Politecnido di Torino, Guido Sarracco. Che poi ha aggiunto: “Pensiamo ad esempio a delle microcomunità di famiglie“. Pensiero questo avvallato anche da Cirio che a Rai Radio Uno aveva spiegato come fosse impossibile “non pensare alle famiglie che, se tornano a lavorare, non sanno dove lasciare i bambini. Questo è un dovere istituzionale e morale, lo dico anche da papà“.

La precisazione su questa spinosa tematica è stata data dall’assessore alla Scuola del Comune di Torino, Antonietta Di Martino: “Il punto di partenza sarà l’individuazione, entro pochissimi giorni, di alcune scuole di ogni ordine e grado, a partire dai nidi, che possono rappresentare casi di studio concreti. Si analizzeranno quindi nel dettaglio simulando flussi di entrata e di uscita, specificità organizzative, orari di lavoro, tipologia del personale“. Una delle ipotesi più accreditate è quella delle classi formate da piccoli gruppi di bambini, che si cercherà di mantenere stabili per consentire un migliore inserimento. Si lavorerà anche sugli orari, che potranno essere inferiori a quelli attuali, e sull’organizzazione delle mense.

E a proposito degli orari, per non congestionare nuovamente le città e i mezzi pubblici con gli spostamenti di massa, verrà valutato – tanto dal Governo quanto dalla Regione – la possibilità di ingressi scaglionati nei luoghi di lavoro. Lo smart working, o lavoro agile, sarà comunque favorito visto i buoni risultati sin qui ottenuti. Dovrebbero rimanere in vigore invece le regole contro ogni tipo di assembramento e le distanze di lontananza sociale anche sui posti di lavoro come fabbriche e altri luoghi di produzioni. La Regione valuta anche l’obbligo delle mascherine dal 4 maggio. Si legge anche così l’acquisto di 5 milioni di questi Dpi da distribuire alla popolazione in via del tutto gratuita in vista della fase 2. Cirio a più ripresa ha comunque sottolineato come “il rigore resterà massimo per non vanificare gli sforzi sin qui effettuati” e che “sarà la scienza, dopo gli appositi studi, a stabilire come ci si dovrà muovere nella fase 2“.

Photo by Drew Beamer on Unsplash

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