23 Aprile 2020
05:20
Anche Radio Gold nel progetto del Ministero “Scuola in onda”: lezioni per chi è senza internet
RADIO GOLD – Si intitola “Radio Scuola” l’articolo dedicato a Radio Gold comparso mercoledì sulle pagine di Repubblica e incentrato sull’importante progetto del Ministero dell’Istruzione “Scuola in onda”, del quale anche la nostra emittente fa orgogliosamente parte.
La giornalista Ottavia Giustetti si è concentrata, in particolare, su Andrà tutto bene, lo spazio dedicato ai più piccoli in onda alle 11 di ogni giorno, uno strumento fondamentale in particolare in quelle zone “più remote delle valli piemontesi dove le infrastrutture che renderebbero internet accessibile sono una chimera (…) dalla piccola scatoletta sul comò arriva la voce della maestra che racconta una storia, fa una lezione in pillole, chiede ai ragazzi di mandare a loro volta domande e pensierini o certi giorni anche solo la richiesta di una canzone amata”.
Insieme a Radio Gold anche altre 5 emittenti hanno dato vita a questa iniziativa dell’equipe territoriale del Miur: Radio Esseffeblu di Domodossola, Radio Alba, Radio Rbe Pinerolese, Rts Radio Torino Sound e Susa Onda Radio. “Al fondo di tutte le valli piemontesi ci sono problemi come quello che abbiamo risolto con Radio Gold” ha detto sempre su Repubblica Mara Rechichi, responsabile del progetto del Miur. Sono circa 195, infatti, i bambini della profonda Valle Scrivia che non possono infatti accedere a internet, o perché non in possesso di computer o tablet o per mancanza di infrastrutture che favoriscano la didattica online. “Ci siamo ingegnati per trovare una soluzione e abbiamo pensato alle frequenze radiofoniche: il modo più antico che resta ancora l’unico per raggiungere proprio tutti” ha spiegato ancora Mara Rechichi.
“La nostra conduttrice Barbara Balza prepara il programma raccogliendo i file audio inviati dalle maestre” ha spiegato a Repubblica l’amministratore delegato di Radio Gold Renato Lopena “poi li manda in onda, intervallandoli a canzoni. Pian piano abbiamo invitato anche i bambini a mandare le loro storie, qualcuno invia barzellette, saluti, domande per gli insegnanti. È un modo per stare vicini”.
Nel frattempo è nata anche una associazione di genitori che raccoglie i contributi dei bambini per inviarli. “Una scuola di emergenza che restituisce l’immagine di un Paese magari ancora arretrato su molti fronti” conclude la giornalista di Repubblica “ma abile a trovare soluzioni”.