26 Aprile 2020
10:21
Gli anziani di Bassignana ricordano il 25 aprile: “Ci ha insegnato che le cose vanno avanti”
BASSIGNANA – L’emergenza coronavirus non ha fermato il 25 aprile e le celebrazioni per ricordare la Liberazione. Anche a Bassignana si è così tenuto un momento toccante, che ha coinvolto la casa per anziani del paese. Il sindaco, Eleonora Vischi, ha commentato questa ricorrenza e ha raccolto delle emozionanti testimonianze. Le riportiamo qui integralmente:
“Il 25 aprile di settancinque anni fa la gente usciva dalle proprie case per andare nelle strade a festeggiare la liberazione e il ritorno alla libertà – ha spiegato il sindaco di Bassignana, Eleonora Vischi. Oggi noi non possiamo ancora scendere in strada per festeggiare la liberazione da questo nemico invisibile che ci impedisce ogni più elementare gesto dì affettività umana.
Come allora, questa guerra ha i suoi morti e i suoi eroi. Voglio ricordare con particolare affetto tutte le persone decedute a causa di questo subdolo nemico e in particolare i medici, gli infermieri e il personale sanitario che hanno perso la vita a causa del proprio lavoro e chi è ancora in prima linea, magari lontano dalle proprie famiglie, per tutti noi. Stringiamoci intorno al Tricolore come suggerito dal nostro Presidente della Repubblica.“
Testimonianza di G. P. (DEL 1928 – 92 ANNI)
1) COSA TI RICORDA LA DATA DEL 25/04/1945?
Data importantissima, avevo 15/16 anni, quella data lì era la Liberazione, ricordo le campane che suonavano a festa, che gioia…ero quasi incredula nell’aver appreso la notizia, che finalmente tutto era finito.
In realtà negli anni successivi non è che si faceva festa con pranzi o balli, per celebrare la ricorrenza, ma le scuole chiudevano, ci si firmava e si ricordava così quella data…la gioia era nel cuore anche per tutti gli anni successivi…ho 92 anni, e ogni anno per me quella data è significativa, la ricordo.
2) LA GUERRA VISSUTA DA PICCOLO, DA ADOLESCENTE….COSA TI RICORDA?
Ricordo il rumore fastidioso e pauroso degli aerei e dei bombardamenti; io lavoravo in campagna, ogni volta che vedevamo e sentivamo all’orizzonte l’arrivo degli aerei, ci buttavamo per terra, per nasconderci.
Ricordo del bombardamento del ponte di Valenza.
Ricordo gli assordanti allarmi nel cuore della notte, per avvisare dei bombardamenti, e le notti insonnia preoccuparti per chi finiva per essere un bersaglio e ucciso.
Per fortuna io non ho avuto uomini di famiglia coinvolti in guerra, mio papà è mancato quando avevo 2 anni, e mio fratelli essedo più grande di me di 5 anni, risultava essere il capo famiglia, quindi ha fatto il militare, ma non è stato chiamato per andare in guerra.
Ricordo che alle persiane della casa, avevamo messo anche della carta, tra una fessura e l’altra, per non far vedere alla sera, che c’era qualcosa di illuminato, se no per noi, sarebbe stata la morte…c’era il coprifuoco.
3) QUANTO TI HA SEGNATO LA GUERRA?
Più che segnato mi ha insegnato a risparmiare, a non sprecare.
Durante la guerra, si andava a fare la spesa, con una tessera, in cui vi erano segnati i componenti per famiglia, le razioni erano calcolate in base a quello, non si poteva fare la scorta…menomale che noi abitando in campagna, avevamo degli animali, e quindi fonte di cibo in più, rispetto a chi viveva in città.
Negli ultimi anni vedo che la tecnologia è andata avanti, c’è la televisione, le notizio vengono trasmesse con facilità, ai tempi, la televisione, la radio l’avevano in pochissimi, e per sapere cosa succedeva, bisogna recarsi ai caffè, anche questo è stato per me un insegnamento…le cose vanno avanti, migliorano…a volte per fortuna, a volte tramutano in cose prive di senso e di vita.
Testimonianza di C. F.. DEL 1927 – 93 ANNI)
1) COSA TI RICORDA LA DATA DEL 25/04/1945?
Avevo 18 anni, circa, ero un patriota, ho partecipato all’ultima fase della guerra, con la lotta partigiana. Ricordo che è stato un giorno a dir poco movimentato.
Mi trovato con i mie compagni sulle rive del fiume Tanaro, ad Alessandria, siamo entrati in una casa assediata delle truppe dei tedeschi, che presidiavano il territorio; ricordo che siamo entrati in casa e senza esitare, né fare passi falsi, mi sono buttato in avanti per prendere il mitra e puntarglielo, in segno di sconfitta.
Ho ancora in mente le parole di quel soldati che mi supplicava di non sparargli…così infatti è stato, l’ho lasciato fuggire.
Era finalmente finita la guerra….era arrivata la nostra liberazione.
2) LA GUERRA VISSUTA DA PICCOLO, DA ADOLESCENTE….COSA TI RICORDA?
Evitare i pericoli, nascondersi dai tedeschi.
Ricordo gli aerei tutte le notti.
In cuor mio cercavo di auto tranquillizzarmi, se no era davvero difficile uscirne indenni psicologicamente.
3) QUANTO TI HA SEGNATO LA GUERRA?
Non so dare una giusta risposta a questa domanda, se ci ripenso, e ogni tanto lo faccio, posso solo dirti che la guerra è una cosa bruttissima, inspiegabile se non vissuta.