27 Aprile 2020
12:55
Coronavirus: chi sono i congiunti che è possibile vedere nella fase 2
AGGIORNAMENTO: Importante chiarimento rispetto a cosa si intende per “congiunti”.
ROMA – Nuovo Decreto del presidente del Consiglio dei ministri e nuova polemica. Il testo, come spesso, successo, è risultato poco chiaro e con terminologie che abbracciano più elementi senza troppe distinzioni. A scatenare l’ira degli italiani sono le visite ai congiunti, che dalla prossima settimana sarà possibile andare a visitare, indossando la mascherina e mantenendo la distanza di almeno un metro. Ma chi sono questi soggetti fisici? O meglio, con il termine congiunti, chi si vuole identificare? Proviamo, per quanto possibile, a fare un po’ di chiarezza
Partiamo dal concetto che quella dei congiunti è una delle grandi novità presenti nel nuovo Dpcm che di fatto riapre, seppur cautamente, al ritorno alle relazioni sociali. Da lunedì 4 maggio, come si legge nel Decreto, articolo 1) comma a), saranno considerati “necessari gli spostamenti per incontrare congiunti purché venga rispettato il divieto di assembramento e il distanziamento interpersonale di almeno un metro e vengano utilizzate protezioni delle vie respiratorie“.
Sicuramente per congiunti si intende genitori, figli, sorelle, fratelli. In parole povere i familiari di primo grado. Ma possiamo estendere queste visite anche a nonni, nipoti, zii, cugini? In attesa di ulteriori chiarimenti è molto più che probabile. Il punto scottante riguarda quello relativo ai compagni, ovvero i conviventi non legati da alcuna unione civile. In questo caso trapela comunque un forte ottimismo anche in base alle parole utilizzate ieri dal premier Conte durante la conferenza stampa quando ha parlato di “famiglie rimaste troppo a lungo divise dal lockdown“. Rimane comunque necessario un chiarimento che potrebbe arrivare entro il 4 maggio. Va inoltre ribadito che gli spostamenti per gli incontri con i congiunti, e questo il decreto lo specifica, sono consentiti unicamente all’interno della propria regione.
Per maggiore chiarezza si deve consultare l’articolo 307 del codice penale che identifica i congiunti come “ascendenti, discendenti, coniuge, la parte di un’unione civile tra persone dello stesso sesso, fratelli, sorelle, gli affini nello stesso grado, gli zii e i nipoti“. Da questa definizione sembrano essere esclusi i partner, in assenza di legami di sangue o di un rapporto civile che definisca la categoria e soprattutto i fidanzati.