27 Aprile 2020
15:12
Maestre ed educatori alessandrini: “Ragionare su come riaprire in sicurezza, per i bambini”
ALESSANDRIA – “Riaprire insieme, con spirito di servizio“. Lo hanno sottolineato alcuni insegnanti, maestre ed educatori della città di Alessandria, rispetto alla fase 2 dell’emergenza coronavirus. Mauro Bonelli, Ernesto Berra, Gabriella Bozzo, Ornella Caprioglio, Barbara Leporati, Pier Paola Parziale, Silvia Sorisio hanno voluto sollecitare “proposte non di parte, ma che mirano a includere tutte le forze e le iniziative che il territorio può mettere in campo”.
I problemi più difficili da risolvere sono quelli in cui si scontrano due esigenze entrambe giuste e meritevoli.
Per esempio, garantire la salute e sconfiggere la pandemia, da una parte; e riaprire ai bambini spazi e occasioni di socialità, di gioco, di educazione, dall’altra (pensando anche alle necessità delle famiglie). Tutti concordano che la prima abbia la preminenza.
Ma, detto questo, bisogna fare di tutto per realizzare il più possibile anche la seconda. Chi decide le regole per la questione salute? L’autorità legittima, con il consiglio degli esperti. Che cosa si può fare, per i bambini, finché non siano giunte indicazioni e regole? Si può fare una ricognizione delle forze disponibili, umane e strutturali; informarsi sulle iniziative attuate in altri luoghi; rifarsi alle proprie esperienze del passato.
Questo sollecitano, con ricchezza di proposte, le “Mamme in cerchio” (che non sono solo mamme, ma anche splendide operatrici dell’educazione); forse la loro richiesta di riaprire nidi e infanzia prima della fine dell’anno scolastico è prematura – anche se i bambini 0-6 sono i più bisognosi della riapertura, sono anche i più difficili da “contenere” con regole anticontagio – ma le restanti loro indicazioni sono molto valide.
Questo sollecita il gruppo consigliare del Partito Democratico che con un ordine del giorno richiede all’amministrazione di:
- Avviare un censimento delle strutture disponibili in città (parchi, cortili, centri sportivi, ecc.) per collocarvi iniziative ludiche e educative per bambini;
- Avviare incontri con tutte le realtà formative, sportive, associative, oratoriali, di volontariato, per ragionare con tutte sulle capacità e sulle risorse di spazi e di educatori;
- Avviare un confronto con i Dirigenti scolastici
- Interpellare le fondazioni bancarie e ogni altra possibile fonte di finanziamento;
- Richiamarsi alle straordinarie capacità del personale comunale e alle eccellenti esperienze dei passati centri estivi e delle altre iniziative ludiche e culturali.
Non varrebbe quasi la pena di farvi cenno, se non fosse per la sua spiccata intenzione divisiva: parliamo dell’intervento del consigliere Botteon, di Fratelli d’Italia, che è intervenuto alcuni giorni fa su questi argomenti solo per criticare il Pd casalese e il Governo che non ha ancora emanato le regole per l’estate dell’infanzia, quasi che le regole non debbano poggiare sulla conoscenza della realtà pandemica e dei suoi sviluppi.