Autore Redazione
martedì
28 Aprile 2020
09:18
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Cronaca - Alessandria

La rabbia del Cna dopo il Dpcm: “Parrucchieri ed estetisti devono riaprire subito”

La rabbia del Cna dopo il Dpcm: “Parrucchieri ed estetisti devono riaprire subito”

VALENZA – Dura presa di posizione del Cna nei confronti del Governo e del Dpcm del 26 aprile. In particolare la Confederazione nazionale dell’artigianato e della piccola e media impresa si è detta “sconcertata e arrabbiata per il fatto che nel Dpcm del 26 aprile non si faccia alcuna menzione a una possibile data di riapertura delle imprese di acconciatura ed estetica“. Da quanto compreso attraverso le dichiarazioni in conferenza stampa del premier Conte “si lascia intendere uno slittamento del riavvio di tali attività a giugno“, cosa ritenuta assolutamente “intollerabile poiché rappresenta una condanna a morte per l’intero settore“.

Il Dpcm, spiega ancora la Confederazione, va a colpire duramente “un settore che, con 135mila imprese e oltre 260mila addetti, partecipa in maniera determinante all’economia italiana, oltre a essere essenziale per garantire il benessere della popolazione. È incomprensibile come nei loro confronti ci sia una totale disattenzione da parte del Governo“.

Da qui la richiesta del Cna che “un ritorno a breve al lavoro per queste categorie. Il comparto, a tutela di clienti e dipendenti, può già offrire tutte le garanzie necessarie a riaprire saloni di acconciatura e centri estetici nella massima sicurezza, rispettoso delle più rigorose norme e procedure igienico-sanitarie“. Confederazione nazionale dell’artigianato e della piccola e media impresa ha spiegato come gli imprenditori siano “ormai allo stremo delle forze e le loro condizioni finanziarie sono così gravi da destare preoccupazione anche sul fronte della tenuta sociale di scelte scellerate come quella di una chiusura così prolungata“.

Nel caso in cui le attività non dovessero riprendere a lavorare il prima possibile, la loro resistenza potrebbe durare ancora molto poco. “È quanto mai necessario che il Governo dia subito segnali chiari e risposte certe. La disperazione si sta trasformando in rivolta. Chiediamo al Governo di lanciare un messaggio immediato rassicurando le imprese sulla definizione di una prossima, e certa, riapertura“, conclude il Cna.

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