30 Aprile 2020
05:51
Isolato da un mese e senza tampone: “Rassegnato all’attesa ma Asl dica quanti sono come me”
ALESSANDRIA – In isolamento domiciliare e in attesa di un tampone. La storia raccontata da un alessandrino, lettore del nostro portale, è purtroppo simile ad altre che la redazione ha già evidenziato, in queste settimane, contraddistinte dall’emergenza coronavirus. Al di là della vicenda personale, inoltre, l’uomo ha espresso preoccupazione per una mancata chiarezza sulle procedure riguardo la situazione attuale e quella futura.
“L’Asl dovrebbe dare spiegazioni” ha sottolineato l’alessandrino alla nostra redazione “quante sono le richieste di tampone ancora da soddisfare? Quanti se ne riesce a processare in un giorno? Asl si sta attrezzando nel caso aumentino i positivi? Si vuole cercare di implementare il servizio, visti i lunghi tempi di attesa? A fronte di un eventuale aumento dei contagi nel nostro territorio, Asl riuscirebbe a reggere all’impatto? E poi basta guardare ogni sera quello che dice l’Unità di Crisi: sono sempre oltre 2 mila i pazienti che, in Piemonte, attendono con ansia un secondo tampone. Insomma, numeri alti che bisogna smaltire”.
Per l’uomo il campanello d’allarme è scattato lo scorso 23 marzo, quando ha deciso di mettersi in quarantena dopo aver scoperto che uno dei suoi contatti stretti aveva contratto il virus. “Qualche giorno dopo ho evidenziato qualche sintomo anche se non quelli direttamente riconducibile al covid come febbre o perdita del gusto. Ho contattato l’Asl e il 5 aprile ed è scattata la richiesta di un tampone: sto ancora aspettando adesso”.
L’alessandrino sta quindi continuando in casa la sua quarantena forzata, in una stanza a parte rispetto ai suoi familiari che, per fortuna, non hanno manifestato alcun problema ma ancora senza sapere di essere o no positivo.
“Ormai non ho più alcun sintomo: almeno una volta a settimana telefono all’Asl per assicurarmi che la mia richiesta non sia andata perduta. Mi dicono di aspettare, che sono in lista. Ormai sono rassegnato ad attendere: insomma, sono oltre 35 i giorni del mio isolamento domiciliare, di cui erano 25 in attesa di un tampone. A questo punto mi viene quasi da pensare che l’Asl di Alessandria non lo voglia fare”.