Autore Redazione
giovedì
30 Aprile 2020
11:45
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Cronaca - Alessandria

Pd e M5S: “Fondazione Cassa di Risparmio Alessandria aiuti le locazioni commerciali”

Pd e M5S: “Fondazione Cassa di Risparmio Alessandria aiuti le locazioni commerciali”

ALESSANDRIA – Il Partito Democratico e il Movimento 5 Stelle hanno firmato una mozione per sollecitare l’amministrazione di Alessandria ad adottare delle agevolazioni per locazioni residenziali, commerciali e su immobili comunali per attività no profit.

I tre gruppi di opposizione vorrebbero impegnare la Giunta a chiedere un contributo alla Fondazione Cassa di Risparmio di Alessandria da destinare ai locatari per la parte delle locazioni commerciali non coperta da credito d’imposta e a parziale copertura dei canoni pagati da enti no profit su immobili comunali per attività di valore sociale e pubblico e istituire il Fondo Straordinario Comunale chiamato “Emergenza affitti Covid-19” da alimentare con risorse proprie o con le risorse attualmente disponibili per i fondi FIMI e ASLO o con il Fondo Sostegno Locazione.

Gli esercenti vivono un’emergenza nell’emergenza da quando è iniziata la diffusione del Covid. Il commercio al minuto che è un settore storicamente di riferimento per l’economia alessandrina ha dovuto abbassare le serrande mettendo in grave difficoltà centinaia di operatori di diversi settori merceologici. Il decreto Cura Italia prevede un credito d’imposta pari al 60% del canone di locazione di negozi e botteghe  pagato al mese di marzo 2020, un risarcimento parziale della spesa sostenuta dal commerciante al dettaglio per la locazione di un locale rimasto inutilizzato a causa dell’emergenza epidemiologica.

E’ probabile che venga riconosciuto anche per aprile. Hanno avuto accesso a questo credito d’imposta i titolari di un’attività economica di vendita di beni e servizi al pubblico sospesa a seguito delle misure restrittive anti-coronavirus, intestatari del contratto di locazione del negozio per il quale si chiede l’agevolazione. Il credito è riservato alle attività ritenute non essenziali e, quindi, sottoposte alla chiusura forzata, mentre sono escluse le attività che, in quanto essenziali, non hanno sospeso il servizio, come le farmacie, parafarmacie e i negozi di generi alimentari di prima necessità.

In particolare, rimangono fuori le attività indicate negli allegati 1 e 2 del Dpcm 11 marzo 2020. Diversa ma non meno importante la fattispecie degli affitti commerciali a disposizione di cooperative, enti no profit e libere forme associative per immobili comunali per servizi di valore pubblico

Cosa può fare il Comune:
ridurre la tassazione locale di un importo compatibile con la sostenibilità del bilancio o sospendere totalmente o parzialmente la riscossione in attesa di capire quali saranno i ristori per eventuale mancato gettito garantito dallo Stato, fin qui siamo nel solco di quanto già approvato dal Consiglio comunale;

– per non perdere tempo: a) censire tutte le attività che rientrano nella facoltà di accedere al credito d’imposta (60%); b) calcolare l’ammontare complessivo del 40% rimanente e raddoppiato affinché, in ipotesi, si voglia coprire marzo/aprile o aprile/maggio; c) pattuire con la Fondazione Cral un contributo che il Comune potrà spalmare in quota fissa a tutti i conduttori e misurato sulla disponibilità ricevuta. Occorre chiarire alla Fondazione Cral quali saranno le attività cancellate e/o alle quali si sarà costretti o si deciderà di rinunciare e per le quali non verranno chiesti fondi (attività culturali e di animazione della città verosimilmente non prioritarie o non organizzabili nel 2020).

Una parte del contributo richiesto a Fondazione Cral andrebbe destinato per le agevolazioni su affitti commerciali a disposizione di cooperative, enti no profit e libere forme associative per immobili comunali per servizi di valore pubblico. Per immobili oggetto di contratti di locazione o di concessioni destinati ad attività sospese per effetto del Dpcm o comunque danneggiate dall’emergenza sanitaria, il Comune, sottratta la parte di canone coperta dal contributo della Fondazione Cral, sospenderà le fatture relative ai canoni dal mese di aprile 2020 al mese di settembre 2020. Alla ripresa dell’emissione delle fatture, il locatario o concessionario potrà scegliere di corrispondere i canoni pregressi in un’unica rata oppure di rateizzare fino a un massimo di 12 rate mensili senza more né interessi. Queste agevolazioni si applicano:
∙ ai contratti commerciali destinati alle attività sospese dai decreti della Presidenza del Consiglio dei Ministri;
∙ agli impianti comunali sportivi e che offrono attività di carattere sociale il cui uso è regolato da contratti patrimoniali.

Il Comune valuta le stesse agevolazioni per le forme associative e altri soggetti che soffrono gravemente delle limitazioni in vigore per l’emergenza sanitaria. In alternativa in aggiunta il Comune può agevolare queste attività con l’allungamento della durata contrattuale per svolgere i progetti programmati, senza aumento di costi per le
associazioni, facendo slittare il pagamento dei canoni per i mesi corrispondenti all’allungamento dei termini contrattuali. Destinatari di questa agevolazione sono i contratti patrimoniali sottoscritti con soggetti che svolgono attività per la tutela degli interessi e dei diritti dei cittadini.

Locazioni residenziali
Seguendo la proposta avanzata al Comune dalle associazioni provinciali della Proprietà Confedilizia, Uppi e Appc e degli inquilini Sunia, Sicet e Uniat, si delibera di assistere Locatori e Conduttori nella possibilità di ridurre il regolare pagamento del canone di locazione a fronte di comprovate riduzioni del reddito dei conduttori causati dalle sospensioni delle attività lavorative. In questo quadro di difficoltà si collocano anche i contratti transitori sottoscritti da studenti universitari e lavoratori in trasferta per i quali è necessario trovare modalità di gestione che tengano conto delle esigenze di proprietari e inquilini in questa eccezionale emergenza.

Per ridurre il canone occorre sottoscrivere un accordo tra Proprietario ed Inquilino che dovrà essere registrato all’Agenzia delle Entrate senza oneri. In questa ottica le Associazioni hanno dato la disponibilità a fornire assistenza a quanti necessitano di adottare tali misure.

Il Comune per finanziare queste riduzioni costituisce un Fondo Straordinario Comunale chiamato “Emergenza affitti Covid-19” che può essere alimentato con risorse proprie o con le risorse attualmente disponibili per i fondi FIMI e ASLO o con il Fondo Sostegno Locazione (L. 431/98) di cui la Regione Piemonte ha deliberato il 27.03.2020.
Tale Fondo Straordinario è da destinare esclusivamente all’integrazione dei canoni di locazione relativi al periodo marzo – agosto 2020, al quale possono accedere tutti locatori titolari di un contratto di locazione in regime privatistico regolarmente registrato che, a seguito dell’emergenza coronavirus, abbiano sottoscritto un accordo di riduzione temporanea del canone di locazione con il proprio conduttore che ha perso o ha avuto una rilevante riduzione del reddito familiare.

Con questa iniziativa si possono evitare inutili conflittualità fra Locatore e Conduttore per la morosità incolpevole che potrebbe generare lo sfratto e azioni legali nei confronti degli inquilini insolventi.

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